M5S: Grillo chiama, Conte risponde. Il partito in mano all’ex premier

Giuseppe Conte ha detto sì: sarà promotore della rifondazione del Movimento 5 Stelle

di Emilia Morelli

Giuseppe Conte, l’ex premier, ha accettato l’invito ricevuto da Beppe Grillo volto a prendere le redini del Movimento 5 Stelle e rinnovarlo.  Dopo il vertice tenutosi all’Hotel Forum a Roma per il M5s la fumata è bianca: Conte sarà il nuovo leader di partito.

Il progetto perseguito da Grillo è ambizioso, l’avvocato pugliese dovrà ristrutturare integralmente il Movimento. Il partito vive, infatti, un momento di crisi all’indomani del sì al governo Draghi decimato nelle aule del parlamento e non, a seguito di numerose fughe ed espulsioni.

Circa le modalità con cui si procederà non trapela alcuna notizia, un dato è  però chiaro  ci sono le prospettive comuni per un lavoro insieme. I temi su cui si fonderà la ristrutturazione del Movimento sono quelli storicamente cari allo stesso: la tutela dell’ambiente, lotta alla corruzione, lotta alle disparità di genere, lotta contro le rendite e i privilegi e al contempo l’introduzione di meccanismi di democrazia diretta che consentano una più ampia partecipazione dei cittadini alla vita politica del paese.

La riorganizzazione investirà, però, non soltanto i temi e i principi, consterà di modifiche statutarie e pratiche fino ad includere Rousseau, la piattaforma attraverso la quale gli attivisti partecipano alla vita di partito. Secondo l’impostazione che vorrebbe dare Grillo, infatti, l’ex Presidente del Consiglio dovrebbe divenire leader del Movimento senza più le interferenze dell’organo direttivo a cinque che in passato è stato fonte di contrasti interni. Sembra quindi non più prorogabile la riforma dello statuto del movimento e una revisione della piattaforma creata da Davide Casaleggio.

Dal canto suo Giuseppe Conte si era sempre definito “amico del Movimento” e, sebbene non vi sia ancora il conferimento di un incarico formale, e il giurista pugliese abbia chiesto alcuni giorni per la strutturazione del lavoro, i suoi intenti sembrano ben chiari. Conte vorrebbe trasformare il movimento in una forza consapevole di sé,orientata socialmente, europeista, ambientalista e moderata senza perciò rinunciare a perseguire gli obiettivi che l’hanno resa credibile agli occhi degli elettori. Per la realizzazione concreta Conte chiede il nulla osta a procedere senza  interferenze forte, anche, del largo consenso di cui gode tra i cittadini e riscontrabile dai sondaggi.

La prossima nomina di Conte è accolta con favore da tutti i big del Movimento. Lucia Azzolina la definisce “un grosso passo in avanti”, Federico D’Incà afferma che l’operato dell’ex premier “sarà motore di un grande cambiamento” e così via. C’è  anche chi sostiene che il riserbo con cui si è svolto il summit, e il mancato coinvolgimento della maggior parte dei parlamentari, abbia creato qualche dissapore. C’è ancora chi ritiene che la nomina di Conte sia solo un diversivo per consentire ai ribelli del movimento, come Alessandro di Battista, di tornare. Certo è che, comunque sia andata e comunque vada, Grillo attraverso Conte è riuscito, nuovamente, a salire alla ribalta di tutte le cronache in un momento di estrema debolezza per il partito.

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