Mafia, voto di scambio e corruzione: arrestati a Palermo consigliere di Fdi e altre due persone

Tra gli arrestati Mimmo Russo, ex consigliere comunale. Le indagini del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo, condotte nel periodo 2020-2023 , hanno portato alla luce il presunto legame con esponenti di Cosa Nostra palermitana

Sono state arrestate tre persone dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, su ordine della Direzione distrettuale antimafia (Dda), con accuse che vanno dal concorso esterno in associazione mafiosa all’estorsione aggravata dal metodo mafioso, dalla corruzione al traffico di influenze illecite.

Tra gli arrestati figura anche Mimmo Russo, ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia, noto soprattutto nel contesto dei lavoratori precari. Russo è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari Walter Turtirici, accogliendo le richieste del procuratore Maurizio de Lucia e dei suoi colleghi.

Le indagini del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo, condotte nel periodo 2020-2023 su incarico della Dda, hanno portato alla luce il legame tra un sindacalista, anche amministratore locale del Comune metropolitano, e esponenti di Cosa Nostra palermitana.

Le testimonianze di una decina di pentiti hanno contribuito ad incriminare Mimmo Russo, descrivendo un sistema di corruzione nel quale Russo avrebbe pagato la criminalità organizzata in cambio di favori elettorali. Questi pagamenti sarebbero avvenuti sotto forma di denaro, buoni carburante e promesse di lavoro.

Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un comitato di interessi, che includeva anche un faccendiere legato alla massoneria, impegnato nella realizzazione di un centro commerciale a Palermo. Russo avrebbe favorito l’approvazione di una variante al Piano Regolatore cittadino per trasformare terreni agricoli in area commerciale, in cambio di assunzioni per individui legati alla criminalità organizzata.

Inoltre, Russo avrebbe influenzato le attività dell’ippodromo di Palermo per conto della mafia, costringendo professionisti a rinunciare ai loro compensi sotto minaccia.

Infine, Russo avrebbe promesso favori ad una società di distribuzione alimentare in cambio di agevolazioni presso gli uffici comunali e di un incarico di sottogoverno.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati