Manovra 2024, introdotta la Global minimum tax e una stretta su colf e badanti

Nella manovra 2024 sono stimate maggiori di un miliardo provenienti dal tabacco, dalla rivalutazione dei terreni e dalla tassazione sulle multinazionali. La Global minimum tax recepisce la direttiva Ue che prevede una tassazione minima per le multinazionali. Maggiori i controlli sul fisco di colf e badanti

di Carlo Longo

La manovra 2024 prevede da un lato il rinvio fino al 1 luglio 2024 dell’entrata in vigore della plastic e sugar tax e dall’altra il governo ha trovato il modo di recuperare risorse attraverso altri canali. Il Mef  ha fatto sapere che a fronte di alcune politiche rimaste invariate quali il rinnovo contrattuale di PA e sanità, missioni internazionali e Difesa la copertura è assicurata anche con aumenti delle accise sui tabacchi. In particolare sono stimate entrate maggiori di un miliardo provenienti dal tabacco ma anche dalla rivalutazione dei terreni e dalla tassazione sulle multinazionali.

Circa le multinazionali il Cdm ha approvato un decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale. Il testo recepisce quanto disposto dalla direttiva Ue 2022/2523 dello scorso dicembre che introduce un livello di imposizione fiscale minimo globale per le grandi multinazionali e i gruppi nazionali su larga scala nell’Unione, la global minimum tax. La nuova tassa entrerà in vigore il 1 gennaio 2024 al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro.

La manovra introduce, poi, una stretta per colf e badanti. Per queste categorie sono previsti maggiori controlli per chi pur essendo in regola con i contributi versati dal datore di lavoro non dichiari e non versi imposte all’amministrazione finanziaria. Con la misura si intende frenare l’evasione fiscale. Per quanto riguarda i controlli l’amministrazione si avvarrà dell’incrocio tra i dati disponibili nell’anagrafe tributaria e nella banca dati Inps dove sono contenuti i contratti di assunzione e i contributi versati dalla famiglia prestatrice di lavoro. I dati così raccolti saranno a loro volta incrociati con le dichiarazioni e i versamenti Irpef effettuati dai lavoratori. In assenza di dichiarazioni o pagamenti gli uffici del Fisco chiameranno la lavoratrice per chiedere spiegazioni e invitarla all’adempimento spontaneo.

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