Mario Draghi incontra i sindacati, c’è accordo sul tema della sicurezza sul lavoro

di Corinna Pindaro

Mario Draghi ha incontrato i leader sindacali, il tema principe, su cui si è riscontrato accordo, è quello della sicurezza sul lavoro.  Secondo il premier “E’ stato un incontro utile per fissare un metodo”. Dall’incontro, secondo quanto dichiarato dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri,  è scaturita la volontà di costituire “una banca dati centrale per gli infortuni che al momento non esiste, cosa che è un problema anche per le sanzioni”. Con la creazione della banca dati si consente il raggiungimento di diversi risultati quali quelli ricordati da Maurizio Landini, segretario generale della Cgil: “poter arrivare alla patente a punti, avere i dati delle aziende e quindi di poter arrivare ad affrontare il tema di chi può partecipare o non partecipare ai bandi sulla base anche di quella che è la storia sanitaria, la sicurezza e gli infortuni”

Sembra aver avuto un riscontro positivo anche la richiesta avanzata da Bruno Giordano, direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, relativa ad un rafforzamento del potere di sospensione delle attività nelle aziende che non applicano la normativa stabilita ad hoc. “Sulle sanzioni il governo si è impegnato, su nostra richiesta, a deliberare con decreto la sospensione dei posti di lavoro dove ci sono violazioni delle norme di sicurezza per dare la possibilità all’azienda di mettersi a norma”, ha detto Giordano.

Il governo si è, inoltre, impegnato ad assumere nel più breve tempo possibile 2mila nuovi ispettori del lavoro promessi dal ministro Andrea Orlando.  Numero ritenuto, peraltro, non sufficiente dal segretario Uil Che per il segretario Uil Luigi Sbarra  “perché, anche a fronte dei pensionamenti, il contingente va ulteriormente rafforzato“. Ed è arrivato “un impegno forte per concentrare risorse e investimenti sulla formazione e la prevenzione, per sostenere un’autentica cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Per Landini il confronto è stato “positivo su alcuni punti” utile in quanto “si è definito un metodo, un percorso di confronto” e sono arrivate le “prime risposte importanti” dal governo, con “l’impegno nei prossimi giorni ad ulteriori convocazioni per entrare nel merito delle altre questioni” tra cui un protocollo sugli investimenti del Pnrr.  Tra gli impegni mancati, sottolinea Landini, vi è l’assenza di volontà di procedere all’attuazione di una normativa relativa al salario minimo, secondo il leader Cgil è ” il minimo dovrebbe essere quello previsto dai contratti nazionali firmati dai sindacati più rappresentativi, quindi prima sarebbe necessaria la mai pervenuta legge sulla rappresentanza. Landini ha, inoltre sottolineato che la garanzia del salario minimo è di fatto portatrice di diritti per tutti“Noi come noto abbiamo da tempo indicato la questione del superamento dei contratti pirata e dare una validità nazionale ai contratti più rappresentativi”, ha spiegato Landini aggiungendo, “non è solo salario minimo ma anche garantire i diritti di tutti. Ma di questo il governo non ha fatto alcun cenno, ci ha ribadito che si discuteva di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, punto”.

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