Mario Monti rivela: “Berlusconi mi ha chiesto di guidare il centrodestra, poi io gli ho impedito il Quirinale”

In un’intervista al Corriere della Sera Mario Monti ha raccontato alcuni aneddoti del rapporto con il Cavaliere, l’ex premier ha rivelato anche di aver votato FI nel 1994

MARIO MONTI SILVIO BERLUSCONI

In un’intervista a Mario Monti sulle pagine del Corriere della Sera, a firma di Aldo Cazzullo, l’ex primo ministro ha rivelato alcuni retroscena interessanti. Monti ha confessato di aver ricevuto un’offerta da Silvio Berlusconi per guidare il centrodestra, ma successivamente si è opposto di fronte all’idea che il fondatore di FI potesse  diventare presidente della Repubblica.

Durante le consultazioni per la formazione del governo, Monti ha rivelato di avere avuto un incontro con Berlusconi a Palazzo Chigi. In quell’occasione, il Cavaliere ha consigliato a Monti di non includere Mario Tremonti, attuale ministro dell’Economia, nella sua squadra. Tuttavia, Berlusconi ha insistito sulla composizione della sua squadra, facendo intendere che fosse già completa. “Mi pareva di parlare con il presidente di una società di calcio, che impone al commissario tecnico di non cambiare la rosa”, ha commentato aggiungendo che fortunatamente, l’incontro è stato interrotto da una chiamata telefonica, che ha permesso a Monti di sottrarsi ed evitare ulteriori discussioni imbarazzanti.

Monti ha anche rivelato di aver votato per Forza Italia nel 1994 e di aver scritto un articolo sul Corriere della Sera in cui auspicava una politica liberale disciplinata e rigorosa. Tuttavia, secondo Monti, non è stata attuata né una politica liberale né rigorosa.

Il nuovo libro di Monti, intitolato “Demagonia”, affronta il tema del consenso ottenuto attraverso misure costose o privilegi a scapito degli altri cittadini. Monti critica il superbonus, definendolo una “patrimoniale al contrario”, in quanto tassa i contribuenti a vantaggio dei proprietari di immobili. Ha anche citato l’Imu come esempio di una tassa ancora in vigore nonostante i proclami politici contrari.

Monti ha sottolineato l’importanza di una tassa di successione per sostenere l’istruzione dei giovani provenienti dai ceti popolari, ma ha notato che tale proposta è stata respinta da alcuni politici che ritenevano fosse il momento di dare, non di prendere.

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