Mattarella all’Eliseo: “Nasce l’esigenza di un trattato di cooperazione rafforzata”

di Carlo Longo

“Questo è il mio primo viaggio all’estero dopo la pandemia. Sono lieto sia stato in Francia. Italia e Francia hanno un legame unico che si basa su valori condivisi, storia comune”. Queste le considerazioni  del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a fianco del Presidente Emmanuel Macron dopo il loro incontro all’Eliseo.

Mattarella è arrivato all’Eliseo scortato da un corteo di 150 corazzieri francesi in moto e a cavallo dove è stato accolto con un lungo e caloroso abbraccio dal Presidente francese, Emmanuel Macron.  Entrambi indossavano le mascherine d’ordinanza contro la pandemia.

“La nostra partnership è essenziale nell’Ue e nella comunità internazionale”, ha spiegato Mattarella continuando, “L’Unione è la prospettiva delle nuove generazioni. L’Ue sia protagonista della comunità internazionale. Siamo circondati da tensioni: l’Europa può trasferire la sua vocazione alla pace. E l’Italia e la Francia sono unite nello svolgere questo ruolo”.

Parole di grande stima e ammirazione quelle del Presidente Francese che ha affermato: “La Francia accoglie un amico e una grande personalità. Non abbiamo mai smesso di parlare e di lavorare insieme”, ha sottolineato Emmanuel Macron ricordando le difficoltà della pandemia, in cui “Italia e Francia si sono trovate di fronte alla stessa situazione a 10 giorni di distanza. Siamo stati duramente colpiti dalla crisi sanitaria e ci siamo entrambi trovati davanti alle stesse sfide. Ci tengo a ribadire la solidarietà per le vittime che avete registrato, siete stati i primi a dover affrontare il virus talvolta da soli, ma insieme siamo riusciti ad avere una risposta europea comune”.

Uno degli argomenti principe del colloquio è stata la necessità di sostenere il continente africano. In proposito Mattarella ha evidenziato i dati dei demografi, secondo i quali la popolazione africana aumenterà fortemente nei prossimi anni. “In Italia qualcuno si illude che si possa mettere il cartello divieto d’ingresso”, ha evidenziato con sottile ironia Mattarella, nel corso del colloquio a porte chiuse con Macron. Il sostegno all’Africa, ha proseguito, è un”esigenza” oltre che “un obbligo anche storico di solidarietà”

La novità più rilevante che emerge in seguito all’incontro è data dal concretizzarsi della possibilità che Italia e Francia sottoscrivano un trattato di cooperazione rafforzata. “Abbiamo parlato dell’intensità delle nostre relazioni, nasce l’esigenza di un trattato di collaborazione rafforzata che esprima e dia forma e percorsi a questa collaborazione così intensa. Siamo impegnati nella definizione di un trattato e speriamo di portarlo a compimento velocemente”, ha spiegato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Anche Macron ha annunciato: “Abbiamo deciso di procedere con il Trattato bilaterale di cooperazione rafforzata, il trattato del Quirinale, che permetterà di consolidare la nostra relazione”  Il trattato – ha precisato Macron – “permetterà di offrire ai popoli e ai giovani vere prospettive e consentirà che i giovani si impegnino insieme in un servizio civile franco-italiano”. L’alleanza sarà operativa su vari fronti, in particolare ha sottolineato Sergio Mattarella: ” L’Italia ha accolto con grande favore la proposta per un servizio civile comune franco e italiano, dove i nostri giovani collaboreranno insieme, scambiando esperienze e operando in comune. L’attenzione per i giovani sta alla base della visione che Francia e Italia hanno , le sfide importanti che dobbiamo affrontare hanno come oggetto la condizione delle nuove generazioni”.

Mattarella è in Francia per una visita di Stato di tre giorni che simboleggia, anche formalmente, il definitivo superamento delle tensioni del 2019. La visita era in programma per l’ottobre scorso, dopo la crisi diplomatica del febbraio 2019, ricucita prima da una telefonata tra i due presidenti e poi a maggio dalla visita di Mattarella a Parigi subito dopo il rogo di Notre Dame e ai castelli di Amboise e Chambord per la celebrazione congiunta del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci. Da allora molto è cambiato. La premiership di Mario Draghi ha visto il consolidarsi, sin da subito, di un rapporto privilegiato con Macron e con il Presidente USA, Joe Biden, puntando su un fronte transatlantico che abbia nell’Unione europea un lato solido e unitario.

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