Medio Oriente: Israele attacca l’Iran. Presa di mira la provincia di Esfahan e alcune basi della Siria

All’alba di questa mattina Israele ha lanciato un contrattacco contro l’Iran, mirando specificamente alla provincia di Esfahan e rispondendo così ai  precedenti attacchi iraniani. Esplosioni sono state segnalate anche in Siria. Mentre l’Iran minimizza i danni, sostenendo di non aver subito attacchi missilistici diretti, la tensione geopolitica influisce negativamente sui mercati finanziari globali. Gli USA, pur essendo stati informati, non hanno approvato l’azione israeliana

Redazione

Nelle prime ore del mattino, Israele ha risposto agli attacchi subiti il 14 aprile, quando l’Iran aveva utilizzato droni e missili contro il territorio israeliano. Questo recente contrattacco ha avuto luogo nella provincia iraniana di Esfahan, un’area notevole per la sua rilevanza militare e nucleare. Nonostante le affermazioni iraniane di nessun danno significativo, l’escalation ha avuto un impatto immediato sui mercati globali, con gli indici europei e asiatici che mostrano una decisa tendenza negativa.

L’amministrazione USA ha confermato di essere stata preavvisata dell’azione israeliana, ma ha chiaramente dichiarato di non averla approvata, evidenziando una possibile frizione nelle relazioni bilaterali in un momento di già alta tensione nella regione. Parallelamente, la crisi tra Israele e Hamas persiste, aggravando ulteriormente la situazione.

Il governo iraniano ha espresso la volontà di non procedere con una risposta immediata, forse cercando di evitare un’ulteriore escalation. Intanto, le affermazioni di funzionari e media iraniani cercano di minimizzare l’incidente, descrivendo l’attacco come limitato a “droni” e negando danni ai siti nucleari.

Nel contesto più ampio, la comunità internazionale rimane preoccupata per le ripercussioni di queste tensioni sulla stabilità globale. Le dichiarazioni di vari attori internazionali, tra cui il Regno Unito e l’Oman, evidenziano un crescente desiderio di de-escalation. Tuttavia, la situazione rimane fluida e potenzialmente volatile, con impatti che vanno ben oltre i confini regionali.

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