Meloni alla Camera: “Sull’Ucraina il governo è sempre stato chiaro, il Pd è ambiguo invece sull’invio di armi”

In vista della riunione del Consiglio europeo, dopo il dibattito sulle comunicazioni, Giorgia Meloni ha riferito alla Camera intorno diverse tematiche tra cui la posizione del governo sull’Ucraina, il Medio Oriente, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin a 30 anni dalla loro morte

Nell’Aula della Camera si è svolto un dibattito sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista della riunione del Consiglio europeo a Bruxelles. Meloni ha replicato dopo gli interventi, affrontando diverse tematiche, tra cui la posizione del governo sull’Ucraina, il Medio Oriente, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin a 30 anni dalla loro morte.

La presidente del consiglio, ancora una volta ha cercato di ridimimensionare le parole di Salvini sulle elezioni in Russia e  ha ribadito la chiarezza della posizione del governo sull’Ucraina. Ha invece accusato il  Partito Democratico di comportarsi in maniera ambigua riguardo all’invio di armi a Kiev. Ha sottolineato il lavoro svolto dal governo italiano per sostenere l’Ucraina a livello europeo.

“Io penso che sia chiaro a tutti, salvo che ad alcuni all’interno di quest’Aula, che oggi grazie al fatto che c’è una maggioranza di centrodestra l’Italia è una nazione che rispetta i suoi impegni, e non possiamo dire se sarebbe la stessa cosa nel caso in cui al governo ci fosse l’attuale opposizione”, ha affermato Meloni.

“Il Pd mi chiede di parlare con Orban e Salvini per chiarire il loro sostegno all’Ucraina? Io penso che in entrambi i casi parlino le decisioni e i voti. E i voti dicono che a livello italiano la posizione del governo è chiara, e i voti dicono che a livello europeo noi siamo riusciti negli ultimi due Consigli europei sia a mandare avanti l’accesso dell’Ucraina all’Unione Europea sia a garantire una revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l’Ucraina per i prossimi quattro anni. Quindi in alcuni casi quando io parlo, e in alcuni casi non avevo bisogno di farlo come nel caso del ministro Salvini, con persone con le quali ho buoni rapporti è capace che riesca a portare a casa dei risultati. Se voi provate a parlare con i vostri alleati del M5s magari riuscite a fare lo stesso miracolo, l’Ucraina ve ne sarà grata”, ha rincarato la leader di Palazzo Chigi.

Riguardo alla collaborazione con il presidente egiziano Al-Sisi, Meloni ha sottolineato le differenze tra la situazione in Egitto e la Russia di Putin. Ha anche affrontato la questione dei finanziamenti all’Unrwa, evidenziando la necessità di fare piena luce su dove vengono destinati tali fondi.

Meloni ha parlato anche del PNRR, criticando l’atteggiamento dell’opposizione e sottolineando gli sforzi del governo per evitare di pagare le rate del piano.

Infine, la premier ha discusso della questione migratoria, difendendo la posizione del governo italiano di lavorare sulla dimensione esterna e sostenendo che l’Italia abbia influenzato la posizione europea su questo tema.

Durante il suo intervento, Meloni ha anche commemorato Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, esprimendo gratitudine per il loro coraggio e sottolineando l’importanza di continuare a cercare la verità sui loro omicidi.

Il dibattito è stato caratterizzato da tensioni e battibecchi, evidenziando le divergenze politiche presenti in Aula. Non da ultimo lo scalpore suscitato dal fatto che Meloni si sia rivolta ai parlamentari chiamandoli “ragazzi”, per poi aggiungere “noi romani facciamo questa cosa” in un boato di disapprovazione. Tuttavia, Meloni ha concluso il suo intervento ribadendo l’importanza di lavorare insieme per il bene del paese.

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