Meloni: “Il Superbonus 110% ha deresponsabilizzato chi lo ha usato causando un buco di 38 mld”

Approvato il Dl-Aiuti Quater, molti i provvedimenti a sostegno delle famiglie per far fronte ai costi dell’energia e le modifiche al Superbonus: si passa dal 110% al 90%

di Mario Tosetti

Il Cdm ha approvato il dl Aiuti Quater e la premier, Giorgia Meloni, in conferenza stampa ha spiegato che la misura principale è sull’energia. “Con il decreto energia stanziamo i primi 9,1 miliardi di euro destinati prevalentemente a dare immediata risposta a famiglie e imprese per il caro bollette, attraverso la proroga dei provvedimenti esistenti e con nuove norme”, ha detto Giorgia Meloni che ha continuato: “ci sono aiuti alle imprese per il caro bollette che riguardano la proroga del credito di imposta. Poi per i consumi di energia fino al 31 marzo 2023 consentiamo una rateizzazione degli aumenti rispetto all’anno precedente per un minimo di 12 e un massimo di 36 rate e coperta da garanzia statale Sace”.

La presidente del Consiglio ha ricordato alcune tra le misure approvate, quali “l’estensione dei fringe benefit che il datore può aggiungere in busta paga che è esentasse e che è una sorta di tredicesima detassata per aiutare i lavoratori a pagare le bollette”, la decisione di innalzare a cinque mila euro il tetto del contante e la proroga al 10 gennaio del regime di tutela del prezzo del gas.

Grande parte della conferenza stampa si è concentrata sulla decisione di modificare la disciplina del Superbonus. “Voglio dire che nasceva meritoriamente come misura per aiutare l’economia ma il modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi. Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condominio ricordo che costava allo stato 60 mld, con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro”, ha sottolineato Giorgia Meloni.

“La copertura al 110% ha deresponsabilizzato chi la usava: se uno non era chiamato a contribuire non si chiedeva se prezzo era congruo. Questo ha portato distorsione sul mercato a beneficio prevalentemente dei redditi medio alti. Abbiamo scelto di intervenire e si passa al 90%, salvo per chi ha già deliberato a oggi l’intervento e presentato entro il 25 novembre la nota di inizio lavori. Ma con i risparmi abbiamo deciso di riaprire alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e redditi medio bassi”, ha aggiunto. Meloni ha, inoltre, accennato al principio del quoziente familiare in base al quale “i redditi medio bassi che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee ma in base alla composizione del nucleo familiare”.
Sul Superbonus si è espresso anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “La decisione di concentrare in modo selettivo a favore dei redditi medio bassi è una scelta politica: non si è mai visto nella storia una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi ,lo ribadisco. Questa decisione è a favore di chi non si può permettere di ristrutturare. Le cose cambiano da oggi”.

 

C’è, inoltre, il tema della cessione dei crediti nella disciplina del Superbonus. “Cercheremo di intervenire perché è un problema reale di molte imprese, rispetto allo stock esistente stiamo definendo una via di uscita rispetto alla situazione attuale”, ha spiegato Giorgetti che ha aggiunto, “la cessione del credito è una possibilità, non un diritto, e tutti coloro che da ora ne vogliono usufruire hanno la certezza di poterli detrarre dai redditi ma non possono avere la certezza che si trovi una banca o istituzione che accetti i crediti”.

Secondo il ministro dell’Economia, il problema è una distorsione della funzione del credito d’imposta che è percepito come una moneta ma “non è così, quindi chi deve fare un investimento deve valutare se l’impresa costruttrice o la banca sia disponibile a riconoscere il credito d’imposta perché se non è così devono calcolare il progetto d’investimento in diverso modo”. Sui crediti esistenti “stiamo cercando di creare spazio ulteriore per le aziende di credito che hanno manifestato disagio rispetto a una situazione insostenibile che noi cercheremo di correggere, ma il sistema non può continuare così”.

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