Meloni su Matteotti: “Commemoriamo un uomo libero e coraggioso ucciso dagli squadristi fascisti per le sue idee”

 

“Il  30 maggio 1924, Giacomo Matteotti ha pronunciato nell’Aula della Camera il suo ultimo discorso, che gli sarebbe poi costato la vita. In quel discorso, Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni”.  Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel suo discorso di commemorazione del deputato socialista ucciso il 10 giugno di quello stesso anno per aver denunciato i brogli e le violenze delle camicie nere alle elezioni di aprile e averne chiesto l’annullamento.

“Oggi siamo qui  -ha aggiunto-  a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee. Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno a distanza di 100 anni da quel discorso il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no. La lezione di Matteotti, oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico”.

In aula il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Senato Ignazio La Russa, la premier  Giorgia Meloni e il presidente Lorenzo Fontana, che ha dato l’annuncio che lo scranno occupato da Matteotti non sará piú assegnato a nessun deputato. A tracciare il profilo di Matteotti Bruno Vespa.  Mentre a ricostruire il delitto lo storico Emilio Gentile che ha sottolineato: “Si conoscono esecutori, mandanti e moventi. C’è chi dubita ancora che sia stato Mussolini a volere la morte del deputato socialista, ma non vi è dubbio che lo stesso Mussolini in questa aula il 3 gennaio 1925 si dichiarò orgogliosamente reo confesso per tutti i crimini e delitti commessi dal fascismo”.  La parola è passata poi a Luciano Violante. “Proprio la storia di Matteotti -ha sottolineato- ci insegna che le democrazie incapaci di decidere aprono i cancelli all’autoritarismo”. Le dittature non tollerano i Parlamenti.

 

 

 

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