Meloni su riforma premierato, “Non mi fa paura il referendum” …E poi su Ue, Ucraina, M.O, Toti

“Non mi fa paura l’idea del referendum e non lo considererò mai come ho già detto mille volte un referendum su di me. Questo non è un referendum sul presente dell’Italia, è un referendum sul futuro dell’Italia. “. Lo ha ribadito la premier Giorgia Meloni   tornando a parlare della riforma sul Premierato intervistata da Monica Maggioni per “In mezz’ora” su Rai3.   Il premierato, ha ripetuto la presidente del Consiglio,  “è una riforma che dà il 
potere ai cittadini di «scegliere da chi farsi governare e questo è un grande elemento di stabilità e non capisco
l’opposizione della sinistra a meno che non pensi di non vincere
mai più le elezioni… “. “Se invece si pensa -ha aggiunto- Eh no, perchè la democrazia va bene ma se vince la sinistra, non è la mia idea di democrazia”. E ha aggiunto; “Se non passa, è perché gli italiani non l’avranno condivisa. Io arrivo alla fine dei cinque anni e chiederò agli italiani di essere giudicata”.

 

Quanto ai timori e alle  preoccupazioni  che la riforma possa restringere i poteri del capo dello stato, Meloni ha rimarcato: ” Ricordo che partivo da una proposta di semi-presidenzialismo alla francese. Ho consultato le forze politiche e sono arrivata a un’altra riforma, che andava incontro a quello che le forze politiche chiedevano. La prima di queste richieste era il ruolo del capo dello Stato. È una figura la cui autorevolezza è riconosciuta da tutti e quindi non abbiamo toccato il suo ruolo”.

 

Incalzata sulle imminenti elezioni Ue e sul rapporto con Marine Le Pen e il suo Rassemblement Nationale con cui il gruppo del Parlamento europeo Ecr, da lei presieduto, starebbe valutando un’alleanza strategica nella nuova assemblea di Strasburgo, Meloni ha detto: ” Il mio obiettivo principale  del Consiglio – è costruire una maggioranza alternativa a quella che ha governato in questi anni. Una maggioranza di centrodestra,  in altri termini, che mandi la sinistra all’opposizione anche in Europa”.  “Le maggioranze arcobaleno – ha precisato- producono solo compromessi a ribasso e non possiamo permetterci un’Europa debole”.  “Non sono disposta comunque  a fare la maggioranza con la sinistra, tutto il resto si vede”,  ha aggiunto.

 

Nell’intervista affrontato anche i temi scottanti di Medio Oriente e Ucraina. Il governo, ha sottolineato la premier, continua  a lavorare per il cessate il fuoco sostenibile, per il rilascio degli ostaggi, per scongiurare l’ingresso israeliano a Rafah. “Bisogna rafforzare  l’Autorità nazionale palestinese, fondamentale per costruire una prospettiva di pace”, ha aggiunto osservando che “uno dei modi per far finire la crisi è iniziare a parlare subito della soluzione Due popoli, due Stati”. E invitando sempre a ricordare “chi è responsabile di questa crisi”, ossia Hamas” . “Mi spaventa l’assenza di empatia che c’è stata sulle vittime civili israeliane, che racconta un antisemitismo latente che sta venendo fuori”.

 

Sull’Ucraina, la premier, commentando l’appello lanciato dal segretario generale della Nat Jens Stoltenberg ai membri dell’Alleanza atlantica a far cadere il divieto di usare le armi occidentali fornite a Kiev per colpire obiettivi militari in Russia, ha precisato ; “Bisogna essere molto prudenti. Sono d’accordo sul fatto che la Nato deve mantenere la sua fermezza, non deve dare segni di cedimento. Sono molte le dichiarazioni discutibili. Ricordo Macron. Io consiglio maggiore prudenza. È importante che la Nato continui a mantenere il sostegno all’Ucraina per raggiungere la pace”. Meloni ha anche suggerito di contenere  certe narrazioni che dipingono “un’ Europa sull’orlo di un conflitto più ampio”, che  ha definito controproducenti. “Fermo restando  -ha osservato- che la guerra porta con sé sempre incognite è irresponsabile il gioco di chi alimenta questo per raggranellare qualche voto”.

 

Una domanda Maggioni gliel’ha rivolta anche sul caso Liguria e sul governatore Giovanni Toti ai domiciliari. “Solo lui – ha risposto- conosce la verità ed è una persona che ha a cuore i suoi cittadini, lui è nella posizione di valutare cosa sia meglio per loro. Io finché non ho tutti gli elementi, non posso dare una risposta seria a questa domanda”.

 

 

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