Migranti, Draghi e Macron si coordinano per un ruolo più incisivo dell’Ue in Africa

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di Corinna Pindaro

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Mario Draghi, il Presidente del consiglio italiano, ed Emmanuel Macron, il Presidente della Repubblica francese, si sono incontrati ai margini del consiglio europeo. L’argomento principe è stata la politica inerente i flussi migratori e le prospettive di stabilizzazione in Libia e nel centro africa pianificando una più stretta collaborazione tra Italia e Francia.

I due leader hanno condiviso la necessità di intraprendere una più intensa collaborazione tra le due nazioni finalizzata ad un ruolo maggiormente incisivo dell’Ue in Africa. L’incontro si innesta nella prospettiva delle decisioni che saranno sottoposte ad approvazione nel prossimo Consiglio Europeo.

“E’ molto chiaro per me che la solidarietà volontaria non basta, abbiamo bisogno di solidarietà obbligatoria, e devo dire che quasi tutti gli stati membri sono d’accordo su questa prospettiva: ovviamente poi si parla di quello che dovrebbe includere questa solidarietà obbligatoria”. Si è espressa in questi termini la Commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, intervenuta in videoconferenza davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Politiche Ue nell’ambito dell’esame congiunto delle proposte della Commissione relative al  “Nuovo patto sulla migrazione e l’asilo”.

Secondo quanto dichiarato dalla Johansson l’Ue per l’Italia ha predisposto un vero e proprio meccanismo di solidarietà che si basa sui casi di ricerca e soccorso. In particolare occorrerà “stabilire quali saranno i numeri da gestire dal punto di vista della distribuzione e nel corso dell’anno successivo per avere poi un pool al quale devono contribuire gli Stati membri”, ha spiegato la Commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson, continuando “vuol dire che dopo un’operazione di ricerca e soccorso già dovrebbe esservi una disponibilità a distribuire queste presenze in altri stati membri “

Johansson ha sottolineato, inoltre, che “la solidarietà oggi è carente ed è evidente che gli Stati membri si trovano di fronte a realtà tra di loro molto diverse quando si tratta delle migrazioni, soprattutto per via ovviamente della posizione geografica che occupano i diversi Paesi. Questo significa che gli arrivi irregolari in genere riguardano Paesi del Mediterraneo, tra questi l’Italia. Ed è per questo motivo che è necessario avere un sistema di solidarietà obbligatoria se uno stato membro si trova sotto pressione o si trova a dover gestire un numero di migranti superiore al livello  normale, allora dovrebbe scattare un meccanismo di solidarietà obbligatoria sulla base della dimensione e della condizione economica dei singoli stati”.

A fronte delle buone intenzioni e dei buoni auspici espressi a livello europeo il dato aggiornato in Italia è di 13.776 migranti sbarcati dall’inizio dell’anno, rispetto ai dati del 2020 si conta un incremento del 200% del numero dei migrant e il rischio di nuove tragedie è sempre dietro l’angolo. 

All’indomani delle ennesime immagini strazianti di bambini morti sulle coste libiche  Unhcr e Oim  hanno lanciato un appello alla comunità internazionale “affinchè vengano prese misure urgenti per porre fine alla perdita di vite umane in mare con la riattivazione delle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, uno stop al ritorno in porti non sicuri e la creazione di un meccanismo di sbarco che sia sicuro e prevedibile”.

 

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