Migranti, la commissaria Johansson: “Sostegno all’Italia per la ridistribuzione volontaria e per il blocco delle partenze”

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migranti-sostegno-europa-di Emilia Morelli

La commissaria Ue agli affari interni Johansson, intervistata  da Repubblica prima di partire per  la Tunisia con la ministra dell’ Interno Lamorgese, ha  manifestato  in tema migranti da un lato la volontà di aiutare l’Italia e i paesi di “primo ingresso” e dall’altro lato la volontà di bloccare le partenze chiedendo un deciso intervento ai paesi d’origine. Le dichiarazioni si innestano in uno status quo per cui l’arrivo dei migranti sulle coste italiane e spagnole continua incessante.  Secondo quanto spiegato da Ylva Johansson l’Ue è al lavoro, però, per stipulare un nuovo patto globale sulla crisi migratoria alla cui conclusione si dovrebbe giungere entro la fine dell’anno affrontando comunque nell’immediatezza la circostanza fattuale data dagli sbarchi estivi.  In particolare su Twitter la commissaria Ue ha specificato “L’ Ue deve lavorare con i Paesi partner per ridurre le partenze irregolari, gestire la migrazione ed esaminare le cause, in particolare le conseguenze economiche della pandemia”.

In relazione al modus con cui l’ Ue intende assicurare la vicinanza all’Italia spiega “Sto contattando i governi dell’Unione per mettere i piedi un sistema di ridistribuzione volontario e provvisorio per aiutare l’Italia ad affrontare l’estate“ aggiungendo però di non sapere in concreto come verrà attuata la ripartizione delle persone tra i vari Stati membri. “Un accordo come quello di Malta del 2019? – risponde – Sto sondando quanta voglia ci sia tra i partner di impegnarsi. Penso che l’Italia riceverà un aiuto con la redistribuzione, ma al momento non posso dire di più. Intanto lavoriamo per bloccare le partenze“

La solidarietà da parte dell’Ue è però il punto focale su cui la commissaria mantiene ferma la posizione. Il riferimento è alla nuova riforma sulle politiche migratorie, ancora al palo per i veti incrociati tra i paesi di Visegrad e quelli del Mediterraneo: “Abbiamo imparato che la ridistribuzione volontaria non è abbastanza e dunque l’approvazione della riforma delle politiche migratorie con i ricollocamenti obbligatori è essenziale”. La riforma, però, non risolverà il problema che si pone nell’immediato  per quanto riguarda gli sbarchi che potranno avvenire in estate.

Sul blocco delle partenze, la commissaria, poi, continua, specificando  cha ha già instaurato un dialogo  “con le autorità libiche e con il governo ad interim di Abdel Hamid Dbeibah” e che “ci sono riscontri e opportunità positive”.

Occorre sottolineare, comunque, che è la prima volta in assoluto che si registra un impegno di tale portata da parte di un rappresentante Ue. “Sono pronta a impegnarmi per esplorare la possibilità di chiudere un nuovo accordo con la Libia senza aspettare le elezioni di dicembre“, aggiunge ancora Johannson. “Abbiamo riscontri molto positivi con il governo ad interim, ci sono opportunità di lavorare bene con Tripoli. Detto questo, ogni Paese ha le sue specificità, non si può fare un copia incolla di altre intese come quella con la Turchia. La Libia ha anche bisogno di strumenti e capacità nella gestione dei migranti e inoltre è inaccettabile lasciare le persone nei campi in cui oggi sono rinchiuse”.

 

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