Migranti, Mattarella: “Il fenomeno va affrontato in maniera globale”, Draghi: “Ue sia più presente”

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di Mario Tosetti

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In occasione dell’inaugurazione del nuovo campus del Politecnico  di Milano  ideato da Renzo Piano, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha evidenziato come l’eccellenza universitaria meneghina”sottolinea la proiezione verso il futuro in sintonia con il momento che il nostro Paese sta attraversando, un momento di nuovo inizio, non di ritorno alle condizioni precedenti alla pandemia, ma di un inizio su condizioni diverse e nuove, adeguate alla realtà che ci si presenterà in futuro”.

Nella stessa occasione, il Capo dello Stato è intervenuto anche sul tema migranti affermando: “Il fenomeno migratorio è mondiale e imponente  e va affrontato in maniera globale, in modo necessariamente integrato. Le sfide imponenti vanno affrontate in maniera collaborativa nella comunità internazionale e, per quanto ci riguarda, innanzitutto in quell’oasi di pace e diritti che è l’Unione europea”.

Secondo il Capo dello Stato il problema dei migranti va affrontato in termini sostegno e protezione delle persone.”Oltre 80 milioni di persone sono in fuga, secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite che, ad oggi, si trova a proteggere quasi 100 milioni di individui”, sottolinea Mattarella che continua,”La protezione della vita umana, il salvataggio dei profughi, il sostegno ai sofferenti nelle crisi umanitarie, l’accoglienza dei più vulnerabili, sono impegni cui la Repubblica Italiana, in collaborazione con l’Unione Europea e le organizzazioni internazionali, non si è mai sottratta, anche nei tempi recenti segnati dalla pandemia”.

Il riferimento è probabilmente anche ai nuovi sviluppi dell’accordo tra Draghi e la Merkel  hanno condiviso la necessità di arrivare a un modello di gestione delle migrazioni che coinvolga sempre di più i Paesi di origine e transito e pesi sempre di meno sull’Europa.  Roma ha ottenuto l’appoggio tedesco per rafforzare la presenza propria e dell’Unione in Africa. Secondo quanto dichiarato da Draghi: “Non solo in Libia e Tunisia  ma anche in Sahel, Mali, Etiopia ed Eritrea. Occorre che l’Ue sia economicamente più sentita e che ci sia anche una presenza tecnica, non solo per contenere i flussi ma anche per organizzare l’immigrazione legale e aiutare questi Paesi a stabilizzarsi e ritrovare la pace”. Resta in alto mare invece la discussione sui ricollocamenti, che sta a cuore ai Paesi di primo arrivo (Italia, Spagna, Grecia e Cipro) ma su cui gli altri Stati membri si mostrano piuttosto freddi. “L’Italia è un Paese d’arrivo, noi invece siamo interessati da movimenti secondari“, ha messo in chiaro la Merkel. Sul punto secondo quanto dichiarato da Draghi negoziati “prenderanno del tempo“. Nel frattempo l’Ue ha stanziato  l’accordo con la Turchia sul blocco dei migranti ed estenderlo nei prossimi mesi anche a Libia, Tunisia e Marocco.

 

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