Nato, sale a 300mila il numero di militari della forza di risposta rapida

L’annuncio del Segretario Stoltenberg alla vigilia del summit di Madrid. Modifiche allo Strategic Concept: ci sarà un chiaro riferimento alla Cina. In Spagna anche Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud e Georgia

di Matteo Meloni

Il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg ha annunciato alcune delle novità che scaturiranno dal summit di Madrid, in Spagna, al via da oggi e per i prossimi giorni. Grande attenzione per l’esito dell’incontro tra gli Alleati, ai quali si uniranno partner globali di peso quali Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud e Georgia. L’invasione russa in Ucraina sarà evidentemente al centro dell’interesse dei partecipanti, ma si discuterà di sicurezza anche negli altri quadranti dove si svolge la competizione est-ovest.

Già nel 1997 la capitale spagnola ospitò un importante vertice del Patto nord atlantico, che permise di iniziare le discussioni per l’accesso di Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia. Incertezza sugli effettivi sviluppi delle trattative per l’ingresso di Finlandia e Svezia, con Stoltenberg che però fa sapere la disponibilità del Presidente turco Erdoğan a discutere con il finlandese Niinistö e la svedese Andersson. “Siamo fiduciosi che passi in avanti in tal senso verranno realizzati”, ha commentato il Segretario.

Lo Strategic Concept della Nato verrà riformulato in base alle nuove esigenze dell’Alleanza. Il documento, il cui valore è secondo solamente al trattato sottoscritto dai membri della Nato, segna storicamente valori e obiettivi del Patto atlantico, permettendo all’organizzazione e agli Stati di adattare l’approccio verso le aree di crisi e le tematiche più salienti. Dall’inizio della Guerra fredda, il documento ha subito modifiche ogni dieci anni, con l’ultimo adottato al summit di Lisbona nel 2010. Più di un decennio nei quali è cambiata completamente la competizione tra le forze in campo a livello globale.

Motivo per il quale dallo scorso anno è stato avviato il processo di aggiornamento del precedente Strategic Concept, che questa settimana subirà importanti migliorie con definizioni pratiche. Tra queste, l’inserimento delle politiche da intraprendere nei confronti della Cina, citata come motivo di preoccupazione. “Per la prima volta adotteremo misure per iscritto sulla Cina, ovvero le sfide che Pechino rappresenta per la nostra sicurezza, i nostri interessi e i nostri valori”, ha commentato Stoltenberg. Nel documento, oltre la Russia, entreranno i pericoli in arrivo dal terrorismo, di cyber sicurezza e guerre ibride.

Tra le misure già decise, l’aumento della forza di risposta rapida che, dalle attuali 40mila unità, salirà a 300mila. Un sostanziale cambiamento, seguito da maggior equipaggiamento, forniture militari, difesa aerea e dal rafforzamento dei piani difensivi. Tutto ciò è stato possibile grazie a un altro traguardo definito dagli Alleati: il raggiungimento o il superamento della soglia del 2% di spesa da parte di 9 Paesi membri. Come ricordato dal Segretario Generale, 19 Stati hanno definito un percorso per arrivare alla soglia nel 2024, altri 5 si sono impegnati per farlo poco dopo.

Testo e foto pubblicati per gentile concessione di Eastwest, magazine di geopolitica diretto da Giuseppe Scognamiglio www.eastwest.eu

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