Navi russe nel mediterraneo: rafforzato il controllo della marina italiana

L’Ammiraglio de Carolis: “Confermo la presenza di navi russe nel Mediterraneo per cui a noi il compito di sorvegliare e controllare da vicino queste navi. Un forte messaggio  dal punto di vista della comunicazione strategica che l’alleanza dà”

di Giulio Talarico

E se i russi prendessero di mira i nostri gasdotti mediterranei, quelli che dall’Africa arrivano nelle nostre regioni sostituendo in larga parte gli ammanchi di fornitura del gas di Mosca? E’ assai improbabile, ma una possibilità c’è. E siccome un eventuale taglio di quelle linee e di quelle forniture mettere il nostro paese in estrema difficoltà ecco che questi gasdotti sono al centro delle attività di protezione delle nostre forze militari, ecco perché la presenza di navi russe nel Mediterraneo, confermata dall’Ammiraglio Aurelio de Carolis (foto) –  è altamente monitorata.

“Confermo la presenza di navi russe nel Mediterraneo per cui a noi il compito di sorvegliare e controllare da vicino queste navi. Un forte messaggio – ha chiarito l’Ammiraglio –  dal punto di vista della comunicazione strategica che l’alleanza dà”.

Intervenendo a margine della cerimonia di avvicendamento del Comando tattico dell’operazione Mediterraneo Sicuro (OMS), avvenuta a bordo della nave anfibia San Giorgio, ormeggiata presso la stazione navale Mar Grande di Taranto, De Carolis ha così confermato due cose importanti, vale a dire sia la presenza delle navi russe sia il forte controllo da parte nostra.

Vari sono i gasdotti che solcano il Mediterraneo per portare a casa nostra il gas africano. Tra questi abbiamo il  Green Stream che parte dalla Libia e arriva via Tunisia in Sicilia, il Galsi che arriva a Piombino dalla Tunisia via Sardegna, quindi il Transmed che arriva dalla Libia e dalla Tunisia e infine TAP gasdotto trans Adriatico che arriva in Puglia dalla Turchia attraversando la Grecia. Insomma c’è tanto da proteggere e tanto da monitorare.

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