Ncc, la Corte Costituzionale dichiara incostituzionale la legge che bloccava le nuove licenze

La subordinazione delle nuove licenze alla pubblicazione del registro ha avuto un impatto negativo sulla possibilità di incrementare il numero di NCC, causando gravi disagi per i cittadini che si trovavano spesso bloccati in lunghe file

Recentemente, la Corte Costituzionale ha emesso la sentenza n.137, dichiarando incostituzionale una norma del 2018 voluta dal governo “Conte I”. Questa norma subordinava il rilascio di nuove licenze per il noleggio con conducente (NCC) alla piena operatività del registro informatico nazionale delle imprese titolari di licenza taxi o NCC. La decisione, depositata venerdì 19 luglio, rappresenta una svolta significativa per il settore dei trasporti pubblici non di linea.

Problemi della Normativa del 2018

La norma del 2018 ha di fatto creato una barriera che ha limitato l’incremento delle auto a noleggio con conducente, peggiorando la già scarsa offerta di servizi pubblici non di linea. La subordinazione delle nuove licenze alla pubblicazione del registro ha avuto un impatto negativo sulla possibilità di incrementare il numero di NCC, causando gravi disagi per i cittadini che si trovavano spesso bloccati in lunghe file fuori da stazioni e aeroporti in attesa di un taxi, o che vedevano frustrati i loro tentativi di prenotare un NCC per telefono.

Argomentazioni della Corte

La Corte Costituzionale ha stabilito che la norma del 2018 ha arrecato un grave pregiudizio all’interesse della cittadinanza e dell’intera collettività, compromettendo l’effettività del diritto alla libertà di circolazione, che è fondamentale per l’esercizio di altri diritti costituzionali. La Corte ha sottolineato come la carenza di offerta generata dalla normativa abbia compromesso non solo il benessere del consumatore, ma anche l’interesse allo sviluppo economico del Paese.

Ruolo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm)

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha evidenziato ripetutamente la necessità di ampliare l’offerta dei servizi pubblici non di linea per far fronte a una domanda elevata e ampiamente insoddisfatta. Nonostante ciò, decreto dopo decreto, la barriera legislativa è rimasta, ignorando le preoccupazioni dell’Agcm e aggravando la carenza di servizi di trasporto pubblico non di linea.

Implicazioni e Prospettive Future

Il Ministero dei Trasporti ha recentemente emesso un decreto che stabilisce la “piena operatività” del registro informatico a partire da 180 giorni dalla sua pubblicazione. Tuttavia, la Corte ha chiarito che questa decisione non influisce sul giudizio corrente, poiché le censure riguardavano la struttura della disposizione legislativa originale.

La sentenza della Corte Costituzionale apre la strada a un possibile miglioramento nell’offerta dei servizi NCC, rispondendo finalmente alle esigenze di una domanda elevata e insoddisfatta. Ciò potrebbe tradursi in un incremento delle licenze NCC, migliorando l’accessibilità e l’efficienza dei trasporti pubblici non di linea e contribuendo allo sviluppo economico del Paese.

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