Niger, anniversario dell’indipendenza dalla Francia caratterizzato dalle proteste pro- regime golpista. Tchiani: “Non cederemo”

Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza a Niamey sventolando bandiere russe nel giorno in cui si celebra l’indipendenza del Niger dalla Frnacia. Il generale Tchiani, leader delle forze golpiste è apparso in tv definendo le sanzioni imposte dall’Ecowas “illegali, ingiuste e disumane”

di Corinna Pindaro

Un anniversario segnato dalle proteste, in un clima sempre più instabile. Quest’anno si celebra in Niger il 63esimo anniversario  dell’indipendenza dalla Francia, avvenuta lo scorso 1963 e sono centinaia i manifestanti pro-regime golpista a Niamey. Lo riferiscono i reporter di Afp precisando che alcuni di questi hanno già raggiunto la centralissima Place de l’Indépendance sventolando bandiere russe. Come avvenuto domenica scorsa, la manifestazione è coordinata e organizzata dal movimento M62, una coalizione nazionalista che raccoglie una ventina di organizzazioni sindacali e della società civile. Tra la folla si notano persone che indossano abiti con l’immagine del generale Abdourahmane Tchiani, comandante della Guardia presidenziale responsabile del golpe e presidente della giunta del Comitato nazionale per la salvaguardia della patria (CNSP).

Dopo il golpe di mercoledì scorso contro il presidente Mohamed Bazoum, molti cittadini europei hanno lasciato il paese africano ora controllato da una giunta guidata dal generale Abdourahamane Tchiani, comandante della Guardia presidenziale che, per favorire i rimpatri, ha riaperto gli spazi aerei. Rientrati tutti i francesi che ne hanno fatto richiesta. Insieme a loro italiani, tedeschi e spagnoli coordinati dalle cancellerie europee preoccupate per la grave crisi istituzionale e sociale che potrebbe portare ad esiti imprevedibili.

C’è attesa per le  ulteriori determinazioni dell’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) che ha già minacciato un’azione militare in caso di mancato rispetto dell’ultimatum che scade domenica e punta a ripristinare l’ordine costituzionale. “La situazione può cambiare da un momento all’altro, la nostra priorità è tutelare gli italiani”,  ma “va esclusa qualsiasi iniziativa militare occidentale perché sarebbe percepita come una nuova colonizzazione”, ha detto il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani.

Il leader del colpo di stato militare in Niger, generale a capo della guardia presidenziale Abdourahamane Tchiani, è apparso in tv e ha condannato le sanzioni imposte al paese dall’Ecowas definendole “illegali, ingiuste e disumane”.  Tchiani, ha espressamente detto che il suo governo non cederà nè alle pressioni regionali nè a quelle internazionali per rimettere al suo posto il presidente eletto e rovesciato la scorsa settimana, Mohamed Bazoum.

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