Ocse, servono riforme strutturali: la piena attuazione del Pnrr può rafforzare in modo duraturo il Paese

L’Ocse stima che il rapporto debito-Pil dell’Italia sarà al 139,1% nel 2024, in aumento rispetto al 137,1% del 2021 e poi salirà al 140% nel 2025. Per quanto riguarda il deficit italiano, si prevede che sarà del 4,4% nel 2024 e del 3,8% nel 2025, in diminuzione rispetto al 7,4% del 2023

Per ridurre il rapporto debito/Pil italiano, l’Ocse suggerisce che sia necessario implementare sia aggiustamenti fiscali che riforme strutturali. Secondo l’Ocse, la piena attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) potrebbe rafforzare in modo duraturo le capacità di crescita del Paese.

Attualmente, l’Ocse stima che il rapporto debito-Pil dell’Italia sarà al 139,1% nel 2024, in aumento rispetto al 137,1% del 2021 e poi salirà al 140% nel 2025. Per quanto riguarda il deficit italiano, si prevede che sarà del 4,4% nel 2024 e del 3,8% nel 2025, in diminuzione rispetto al 7,4% del 2023.

Tuttavia, l’Ocse osserva che il deficit pubblico rimarrà al di sopra del 3% fino al 2025 e che il debito pubblico italiano è elevato, con notevoli pressioni sulla spesa derivanti dalle necessità di investimento e dai costi dell’invecchiamento della popolazione. Per affrontare queste sfide, l’Ocse suggerisce un ampio e duraturo aggiustamento fiscale nel corso di diversi anni, insieme a azioni decisive per contrastare l’evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e condurre revisioni ambiziose della spesa.

L’Ocse ha anche sottolineato che l’Italia ha registrato una crescita economica modesta nel quarto trimestre del 2023, con investimenti significativi nel settore abitativo e un calo dei consumi privati. Nonostante ciò, i recenti indicatori economici suggeriscono una crescita modesta nel breve termine, con una produzione manifatturiera debole e fiducia delle imprese ancora bassa.

Per quanto riguarda l’inflazione italiana, si è ridotta rapidamente a seguito del calo delle tariffe internazionali dell’energia, passando dal 12% nel novembre 2022 all’1,2% a marzo 2024. Tuttavia, l’Ocse avverte che le elevate tensioni geopolitiche e i rischi finanziari potrebbero influenzare negativamente l’economia italiana.

Infine, l’Ocse suggerisce che un solido approccio di contenimento della spesa a medio termine, insieme a un aumento delle entrate e riforme strutturali che favoriscano la crescita, sono necessari per affrontare le sfide economiche dell’Italia. Ciò include anche politiche che favoriscano il commercio globale, la produttività e la decarbonizzazione dell’economia.

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