Omicron: Super Green Pass per i luoghi di lavoro, le richieste delle Regioni, i pareri del Cts

di Emilia Morelli

Sembra sempre più concreta la possibilità che vengano rivisti i tempi della quarantena. In particolare secondo l’orientamento del Comitato Tecnico Scientifico, riunitosi per fornire risposte in relazione alla necessità di quarantena per i vaccinati con dose booster, la quarantena dovrebbe essere ridotta a 5 giorni e tampone negativo per i vaccinati con la terza dose. La decisione tiene conto delle istanze provenienti dalle Regioni, che chiedono di fatto di esentare dalla quarantena i vaccinati, e dall’altro lato dei dubbi sollevati da chi la ritiene una mossa azzardata.

Il Cts si è espresso sostenendo che nessun giorno di quarantena spetta invece ai vaccinati con la terza dose impiegati in servizi essenziali i quali però devono obbligatoriamente indossare la mascherina Ffp2. Qualora i vaccinati risultino positivi sarà sufficiente un isolamento di 7 giorni, in luogo dei 10 attuali, e tampone negativo. Ad ogni modo sembra che le misure pensate dal Cts rischino di complicare anzichè chiarire il quadro delle misure che dovrà essere adottato dal Consiglio dei Ministri. Nel dettaglio, oltre alla riduzione dei tempi di quarantena per i vaccinati si avanza l’ipotesi del Super Green Pass sul luogo di lavoro sia nel settore pubblico che privato e un intervento per calmierare il prezzo delle mascherine Ffp2 ritenute obbligatorie in molti luoghi pubblici quali cinema e teatri.

L’esecutivo, dunque, valuterà l’ipotesi di un ulteriore rafforzamento del Green Pass rendendo necessaria la vaccinazione per poter accedere ai luoghi di lavoro sia pubblici che privato. Dunque chi non sia vaccinato o guarito dal Covid sarà sospeso senza stipendio, come già accade per le categorie per le quali il vaccino e obbligatorio come medici e infermieri. L’ulteriore stretta sembra il passo appena precedente l’estensione dell’obbligo vaccinale a tutte le categorie di lavoratori. In proposito le Regioni si sono dichiarate apertamente favorevoli all’introduzione dell’obbligo.

Per quanto riguarda la revisione dei tempi della quarantena per i contatti stretti con persone positive i governatori delle Regioni hanno esplicitamente chiesto al Governo centrale “l’esenzione della quarantena per i vaccinati con dose booster o che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi”. Sul punto l’ esecutivo sembra non essere d’accordo. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute,  ha sottolineato : “la variante Omicron è molto più rapida, non solo come numero di contagi ma anche nel suo ciclo all’interno dell’organismo, quindi è sensato ridurre la quarantena e l’isolamento. Oggi si fa molta confusione quando si dice riduciamo, attenzione, dividiamolo per categorie. C’è chi è positivo e deve fare l’isolamento, poi si può essere asintomatici e sintomatici, invece un contatto stretto deve andare in quarantena. L’ideale sarebbe, sulla base dell’evidenza scientifica, ridurre entrambe ma in maniera che possa essere sicuro per la popolazione”.

Le Regioni, inoltre, chiedono che la quarantena di un positivo sia interrotta trascorsi 10 giorni senza necessità di tampone quando non vi siano sintomi da almeno 3 giorni. I governatori giustificano tali richieste con la necessità di tenere sotto controllo il tracciamento dei contatti solo per i non vaccinati e ridurre il ricorso al tampone per coloro che si siano vaccinati. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, sul punto ha detto: “Non possiamo paralizzare l’Italia. Treni cancellati per mancanza di personale, 21mila liguri costretti a casa. Non possiamo bloccare il Paese con le quarantene dei contatti di positivi. Il Covid è cambiato, la maggior parte della popolazione è vaccinata, dobbiamo rivedere anche le misure per affrontarlo”.

Sulle nuove misure che saranno adottate pesa anche il ruolo che si può attribuire ai tamponi. In particolare, durante questi giorni di festa, si è registrata la totale inattendibilità dei tamponi fai da te e l’assalto ai tamponi antigenici rapidi. Problema sorge anche in relazione alle mascherine Ffp2, più costose di quelle chirurgiche, che condurranno la discussione sulla possibilità di calmierarne il prezzo.

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