Papa Francesco: “Auguri di pace per tutte le popolazioni oppresse, provate dalla guerra e dalla fame “

Bergoglio in occasione della preghiera del Regina Coeli il giorno del Lunedì dell’Angelo ha rivolto il suo pensiero a tutte le popolazioni che soffrono

PAPA FRANCESCO, JORGE MARIO BERGOGLIO

Papa Francesco ha esteso i suoi auguri per il dono della pace “alle popolazioni provate dalla guerra, dalla fame e da ogni forma di oppressione” durante la preghiera del Regina Coeli.

“Cari fratelli e sorelle rinnovo a tutti gli auguri di Pasqua e ringrazio di cuore coloro che in vari modi mi hanno inviato messaggi di vicinanza e preghiera. Possa il dono della pace del Signore Risorto raggiungere queste famiglie e comunità e vorrei che questo dono di pace arrivasse dove c’è più bisogno: alle popolazioni provate dalla guerra, dalla fame e da ogni forma di oppressione”, ha detto Bergoglio dalla sua biblioteca affacciata su Piazza San Pietro.

A mezzogiorno, la preghiera mariana del Regina Coeli sostituisce l’Angelus tra Pasqua e Pentecoste (19 maggio).

Quello che è comunemente noto come “Pasquetta” nella Chiesa cattolica è la commemorazione del Lunedì dell’Angelo, che ricorda l’episodio narrato nei Vangeli delle donne che vanno al sepolcro e incontrano un angelo che annuncia loro la risurrezione di Gesù, o del “lunedì in albis”, che si riferisce al colore bianco indossato per una settimana dai catecumeni battezzati alla veglia pasquale.

Oggi il Vangelo “ci mostra la gioia delle donne per la risurrezione di Gesù”, ha detto il Papa: “Esse, dice il testo, lasciarono il sepolcro con grande gioia e corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli”. Una gioia condivisa da tutti i fedeli il giorno del battesimo, ha continuato il Pontefice: “E se Gesù, vincitore del peccato, della paura e della morte, ci dice di non temere”, ha detto, “non temiamo, non appiattiamoci in una vita senza speranza, non rinunciamo alla gioia della Pasqua! Al contrario, alimentiamo la gioia di Gesù, che è il motore della vita. Ma come alimentare questa gioia? Come hanno fatto le donne: incontrando il Risorto, perché è Lui la fonte di una gioia che non si esaurisce mai. Perché la gioia”, ha concluso Francesco, “quando condivisa, aumenta”.

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