Papa Francesco, Urbi et Orbi: “Non permettiamo che venti di guerra soffino sull’Europa e sul Mediterraneo”

Con lo sguardo rivolto a Gerusalemme e a tutte le comunità cristiane della Terra Santa, il pensiero del Papa va alle vittime dei numerosi conflitti del mondo

Questa mattina alle 10, Papa Francesco ha celebrato la messa di Pasqua in piazza San Pietro. A mezzogiorno, dal loggione centrale della basilica vaticana, impartisce la benedizione urbi et orbi, alla città e al mondo.

Durante la Settimana Santa, intensa anche per un celebrante più giovane, Jorge Mario Bergoglio, 87 anni, ha affrontato le cerimonie con uno stato di salute non ottimale. Il Papa, che si sposta sempre più spesso in sedia a rotelle, ha infatti lottato contro una bronchite che lo ha afflitto dalla fine di febbraio, persistendo per un paio di settimane. Successivamente, Francesco ha recuperato le energie, ma per precauzione ha deciso di non partecipare alla Via Crucis al Colosseo il Venerdì Santo.

Papa Francesco, durante la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia centrale della basilica di San Pietro di fronte a 60.000 fedeli, ha ricordato che solo Lui è risorto ed è “capace di far rotolare le pietre che ostruiscono il cammino verso la vita”, aprendoci le porte della vita, “che continuiamo a chiudere con le guerre che dilagano nel mondo”.

Solo Dio ha potuto aprire la via nuova che passa per il sepolcro vuoto, quella della vita in mezzo alla morte, della pace, della riconciliazione e della fraternità in mezzo alla guerra, all’odio e all’inimicizia. Solo Lui toglie il peccato del mondo e perdona i nostri peccati2 e “senza il perdono di Dio, quella pietra non si muove”. Con lo sguardo rivolto a Gerusalemme e a tutte le comunità cristiane della Terra Santa, il pensiero del Papa va alle vittime dei numerosi conflitti del mondo: che Cristo Risorto apra una via di pace per le martoriate popolazioni di Israele, Palestina e Ucraina. Nel rispetto del diritto internazionale, Francesco si è augurato uno scambio generale “tutti per tutti” dei prigionieri tra Russia e Ucraina e lancia un nuovo appello affinché “sia garantita la possibilità di accesso agli aiuti umanitari a Gaza, esortando a un rapido rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso e a un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia”.

Non permettiamo che le ostilità in corso continuino a colpire gravemente la popolazione civile, ormai esausta, e soprattutto i bambini. Quanta sofferenza vediamo negli occhi dei bambini… Quei bambini in quelle terre di guerra hanno dimenticato di sorridere. Con il loro sguardo ci interrogano: perché? Perché così tanta morte? Perché così tanta distruzione? La guerra è sempre un’assurdità e una sconfitta! Non permettiamo che venti di guerra sempre più forti soffino sull’Europa e sul Mediterraneo. Non cediamo alla logica delle armi e del riarmo. La pace non si costruisce mai con le armi, ma con l’offerta delle mani e l’apertura dei cuori.

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