Patto di stabilità, Gentiloni: “Le probabilità di un accordo sono al 51%”

In un contesto di dibattito costante tra i paesi membri dell’Unione Europea riguardo il Patto di Stabilità economico, l’Italia continua a richiedere più l’innovazione e investimenti. Intanto, il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, enfatizza la necessità di piani di risanamento robusti per i paesi con un deficit eccessivo

di Carlo Longo

Il confronto continuo tra i Paesi dell’Unione Europea persiste, con una polarizzazione verso due correnti contrastanti: i cosiddetti paesi frugali, come la Germania, che insistono sulla necessità di una diminuzione del disavanzo e del debito pubblico e coloro, tra i quali rientra l’Italia, che chiedono regole più flessibili e maggiori opportunità di investimento. La discussione sul Patto di Stabilità europeo è ancora aperta e si protrae in una riunione cruciale dell’Ecofin, convergenza decisionale di tutti i ministri delle Finanze dell’Unione Europea.

Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, ha accentuato l’importanza di pianificare specifiche responsabilità di risanamento per i paesi sottoposti a procedure per deficit eccessivo. Egli sostiene che “abbiamo bisogno di regole realistiche ma allo stesso tempo sufficienti, e di un cammino sicuro verso livelli di debito e deficit più bassi”. Nonostante abbia riconosciuto alcuni progressi nel dibattito, in particolare con la Francia, ha avvertito della presenza di alcune questioni ancora aperte, nelle quali “i deficit eccessivi dovrebbero essere gestiti diversamente dalle procedure normali, nel migliore interesse della stabilità economica dell’UE e dell’Unione Monetaria in particolare”, ha affermato.

Il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, stimando le possibilità di accordo sulla riforma, ha detto: “Le probabilità di un accordo sono al 51%”. Gentiloni ha rivelato che la Commissione ha presentato una proposta ben ponderata per concludere l’accordo. La conclusione dell’accordo sarà la notizia più rilevante del giorno, o della notte, o del mattino, ha specificato Gentiloni.

Riikka Purra, la ministra delle Finanze finlandese, ha espresso il suo scetticismo sulla possibilità di raggiungere un accordo, affermando che “ci sono molti punti ancora aperti e il diavolo è nei dettagli”.

Nadia Calviño, la ministro spagnola attualmente alla presidenza dell’Ecofin, ha sottolineato che “sarà una lunga notte”. Ha inoltre riferito che sono stati fatti progressi nell’ultima settimana con numerosi contatti a livello politico e tecnico. In risposta a ciò, la presidenza spagnola ha proposto un compromesso che mira a regole più semplici, realistiche, facilmente applicabili, più adeguate alla realtà economica attuale e soprattutto più bilanciate.

Secondo Valdis Dombrovskis, vice presidente della Commissione Europea, le divergenze tra gli stati membri sulle regole fiscali possono essere superate se c’è un approccio costruttivo.

Il governo italiano ha avviato un dialogo ulteriore sul tema, chiedendo di riconsiderare i parametri del Patto di Stabilità in base al quadro economico del paese. Se non si raggiunge un accordo a livello europeo entro la fine del 2023, il governo italiano proporrà di prolungare la clausola di salvaguardia generale del Patto.

La risoluzione che è stata recentemente approvata dalla commissione Bilancio del Senato italiano, si sofferma sul ritrovare un equilibrio per ridurre gradualmente il debito, al contrario di previsioni di spazi fiscali adeguati per le politiche stabilizzatrici del ciclo economico e delle politiche strutturali al fine di sostenere la crescita economica e lo sviluppo duraturo.

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