Pd, Enrico Letta “Sono determinato, ho più sostegno oggi che quando ero Premier”

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letta-segretario-pddi Mario Tosetti

Il neo segretario del Pd, Enrico Letta, ospite di Bruno Vespa a “Porta a Porta”, è intervistato intorno i temi vari: dalla crisi sanitaria all’attualità politica e, ovviamente, il Partito Democratico.

Alla domanda se Enrico Letta si aspettasse la nomina nel Pd l’ex Premier risponde: “No, non me l’aspettavo. Quando mi hanno telefonato ho detto: la soluzione è una donna e ho proposto una donna”. In merito a chi fosse il fautore della nomina Letta aggiunge: “Mi hanno telefonato in tanti, c’è stata una grande pressione. Sento più pressione oggi, più sostegno, più aiuto di quando ho fatto il presidente del Consiglio otto anni fa”. Riguardo al neoruolo nel Pd si ci domanda se  Marcucci farà opposizione interna e Letta afferma: “Penso che ci sarà bisogno di tutti nel Pd e penso soprattutto che ci sarà bisogno di grande unità, perché se pensiamo che in questi giorni ci sono più di 400, 500 decessi per Covid, penso che tutti noi abbiamo una responsabilità nei confronti del Paese, della salute delle persone e che dobbiamo aiutare il governo”.

L’ex premier, da quando è stato eletto segretario del Pd, dopo le dimissioni del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha avviato una serie di incontri per costruire un’ampia coalizione politica in vista del prossimi appuntamenti elettorali, a partire dalle elezioni amministrative previste tra settembre e ottobre. “Alle assemblee dei circoli Pd in dieci giorni hanno partecipato 37mila persone, ci sono state 2.700 assemblee di circolo in tutta Italia. L’ultima, Ravenna, l’ho fatta io prima di venire qua -racconta Enrico Letta- Ho chiesto come organizzare le Agorà dem, il percorso che intendo fare da giugno a dicembre. Non sono qui per vivacchiare, voglio trasformare il Pd e la democrazia italiana. Sarò ambizioso? No. Da una parte ci sono i partiti del leader, dall’altra il M5s e poi ci siamo noi e dobbiamo entrare in un discorso globale sul futuro della democrazia. Con il Covid il Parlamento Ue ha votato a distanza, io voglio arrivare a far votare gli iscritti sulle questioni principale, questo taglia le correnti”

In proposito si  domanda se Letta abbia in mente un’alleanza tra PD e M5S :”E’ una questione che io ho chiarissima: credo che dobbiamo costruire un’alleanza se il Pd è forte, leader, e che sia un’alleanza non solo con i 5 stelle, ma anche con altre forze. Io scommetto sull’evoluzione del M5s. Su due aspetti: il primo è già avvenuto con il Governo Conte 2 che ha trattato il Next generation Eu. La seconda è oggi, con Conte che prende la guida e ha responsabilità di portarlo verso una strada che sia compatibile, non uguale, ma compatibile con noi”, così il neosegretario del Pd.

Per quanto riguarda la crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia e  la Premiership di Draghi, Enrico Letta, sostiene: “Sono determinato, questo sì, perché credo che l’Italia abbia bisogno di determinazione per uscire dalla pandemia. Abbiamo giocato l’asso, Mario Draghi, e deve riuscire assolutamente”.  Ed ancora in merito alla pandemia aggiunge: “la linea giusta è quella detta da Draghi: da una parte rigore per sconfiggerla, dall’altra parte attenzione a chi, chiudendo, sta tenendo la salute nostra a garanzia. Allora credo che sia necessario un decreto imprese, per esempio per sostenere i costi fissi. Dobbiamo essere uniti perché la salute dei cittadini va salvaguardata e va dato sostegno alle imprese senza creare aspettative che poi vengono disattese e frustrate. A chi dice che fra due settimane riapriamo, io dico attenzione!”

Tra i temi importanti su cui Enrico Letta vuole incentrare l’azione del Pd sono senza dubbio attribuire un nuovo valore ai giovani e  lo Ius Soli. In merito ai giovani Letta dichiara: “La dote per i diciottenni la considero  fondamentale. Io scommetto sui nostri ragazzi. Dobbiamo dare loro la possibilità di scommettere sul loro futuro e dare anche alle famiglie un po’ di sollievo. E’ importante aiutare le famiglie perché il vero guaio di questo paese è la denatalità”, anche sullo Ius Soli Letta incalza: “Secondo me dobbiamo metterci attorno a un tavolo tutte le forze politiche, mettendo da parte il tema dei migranti, dei barconi, che è un’altra partita. Qui si tratta di bambini che sono nati in Italia e dobbiamo integrarli. Perché no?”.