Pensioni, aumento della spesa di 40 miliardi in 5 anni: l’ effetto delle deroghe alla Fornero

Le deroghe alla legge Fornero e le successive riforme hanno avuto un impatto significativo sulla spesa pensionistica italiana, pesando sul PIL e influenzando le previsioni economiche a medio e lungo termine

riforma-pensioni-sindacatiNegli ultimi cinque anni, tra il 2019 e il 2023, l’Italia ha affrontato un significativo aumento della spesa pensionistica, causato principalmente dalle deroghe alla legge Fornero e dalle successive riforme, tra cui Quota 100, Quota 102 e Quota 103. Questo incremento ha pesato per quasi 40 miliardi di euro sul PIL del Paese, secondo l’ultimo rapporto della Ragioneria generale dello Stato.

La misura più significativa è stata Quota 100, introdotta in via sperimentale dal 2019 al 2021, che ha consentito l’uscita anticipata dal mondo del lavoro con 62 anni di età e 38 anni di contributi. La Ragioneria sottolinea che anche dopo il 2021 gli effetti di questa misura si fanno sentire, data la natura pluriennale dell’anticipo pensionistico. Le successive Quota 102 e Quota 103 hanno avuto un impatto minore rispetto a Quota 100, ma hanno comunque contribuito all’incremento della spesa pensionistica.

Nel periodo 2019-2023, le deroghe alle riforme precedenti hanno determinato un aumento medio della spesa pensionistica in rapporto al PIL di oltre 0,4 punti percentuali all’anno. Questa situazione è stata aggravata dall’elevata indicizzazione delle pensioni, dovuta all’incremento del tasso di inflazione registrato dalla fine del 2021. Secondo le previsioni, la spesa pensionistica raggiungerà il suo picco nel 2040, toccando il 17% del PIL. Questo aumento sarà dovuto principalmente al rapporto crescente tra il numero di pensionati e il numero di occupati, a causa della transizione demografica. Dopo il 2044, si prevede una diminuzione dell’impatto delle pensioni sul PIL, che dovrebbe scendere al 16% nel 2050 e al 13,9% nel 2070. Questo calo sarà facilitato dall’applicazione generalizzata del calcolo contributivo e dalla stabilizzazione del rapporto tra pensioni e occupati.

Le restrizioni introdotte dal governo Meloni, tra cui un giro di vite sull’indicizzazione delle pensioni e l’introduzione del metodo contributivo per le uscite con Quota 103, hanno portato a una leggera riduzione dell’incidenza della spesa pensionistica, stimata in circa 0,1 punti percentuali per il periodo dal 2024 al 2040. Le deroghe alla legge Fornero e le successive riforme hanno avuto un impatto significativo sulla spesa pensionistica italiana, pesando sul PIL e influenzando le previsioni economiche a medio e lungo termine. Le misure recenti del governo cercano di mitigare questi effetti, ma le sfide demografiche e l’elevata indicizzazione delle pensioni continuano a rappresentare ostacoli significativi.

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