In una decisa difesa delle forze dell’ordine, il Ministro dell’Interno Piantedosi rifiuta l’idea di cambiamenti strategici nella gestione dell’ordine pubblico
di Mario Tosetti
Il ministro dell’Interno, Piantedosi, ha difeso con veemenza le forze di polizia durante un discorso tenuto oggi alla Camera. Ha respinto categoricamente l’idea di adottare una “strategia di limitazione della libertà di espressione in Italia” o di implementare modifiche nella gestione dell’ordine pubblico. Ha messo in evidenza un “aumento dell’aggressività contro le forze dell’ordine” e ha sottolineato l’eventuale rischio di un’escalation gestita da infiltrati o portata dalla tensione sociale, crisi internazionali e incontri elettorali imminenti.
Durante il suo discorso Piantedosi non ha evitato alcun argomento. Ha ricordato l’aggressione subita ieri a Torino da poliziotti e ha attribuito la responsabilità degli scontri di Pisa e Firenze agli studenti, accusandoli di aver protestato “in totale violazione della legge” ignorando ogni tentativo di dialogo con la DIGOS.
Il ministro ha poi espresso preoccupazione sulle infiltrazioni nell’area antagonista e sui possibili comportamenti pericolosi o violenti dei manifestanti, affermando che “Il rischio di scontri è nullo se i manifestanti rispettano le regole”.
Il vice premier Antonio Tajani ha rinnovato il proprio sostegno alle forze dell’ordine, insistendo sull’importanza del rispetto delle leggi e dell’autorità dello Stato. Ha condannato gli attacchi ai poliziotti e ha espresso il suo totale disgustato per il comportamento del gruppo di anarchici a Torino.
Tuttavia, l’intervento di difesa delle forze dell’ordine non sono stati ben accetti da tutte le parti. Elly Schlein, segretaria del PD, ha criticato duramente il ministro Piantedosi per non aver espresso un’affermata solidarietà agli studenti feriti negli scontri. Ha inoltre accusato il partito al potere di strumentalizzare gli eventi in maniera irresponsabile, sottolineando una totale mancanza di rispetto per le istituzioni da parte di chi governa.
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