Pnrr, presentata alla Commissione europea la richiesta per la quarta tranche. Fitto: “Abbiamo messo ordine a una situazione complessa”

La quarta rata comprende il raggiungimento di 28 obiettivi. Fitto annunciando la presentazione della richiesta ci ha tenuto a sottolineare di aver ricevuto apprezzamenti da Bruxelles per le modalità operative messe in campo dal suo apparato ministeriale

di Corinna Pindaro

La richiesta della quarta tranche del Pnrr, che comprende il raggiungimento dei 28 obiettivi previsti, è stata inoltrata alla Commissione europea. Lo ha annunciato Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr.

“La richiesta di pagamento presentata dal Governo è il frutto di un proficuo lavoro svolto in piena sintonia con la Commissione europea che il 28 luglio 2023 ha approvato la proposta di modifica di 10 obiettivi e di aggiunta della milestone relativa ai posti letto per gli studenti universitari”, ha affermato Fitto.

Il ministro ha poi spiegato le nuove modalità operative messe in campo dal suo apparato. “Abbiamo messo ordine a una situazione assolutamente complessa, creando una struttura unica di coordinamento con una visione chiara a giugno 2026, per non trovarci nelle condizioni di vederci revocare i progetti del Pnrr. Nel piano 2014-2020 il nostro Paese ha avuto una capacità di spesa solo del 34% dei 126 miliardi provenienti da Bruxelles e sul Pnrr abbiamo individuato 67 miliardi destinati a progetti antecedenti alla definizione del Piano e dunque inammissibili Ci siamo dovuti, dunque, riorganizzare rispetto alle severe condizioni imposte per ottenere i fondi, fino a giungere all’ok definitivo della terza rata ed essere in grado, così come faremo nelle prossime ore, di richiedere il pagamento anche della quarta rata”.

Fitto ha quindi voluto espressamente sottolineare che non solo nessun progetto inserito nella versione originaria del Piano è stato smantellato ma tutto procede con grande organizzazione e nei tempi previsti.  “Per questo abbiamo ricevuto apprezzamenti da Bruxelles recuperando credibilità e ora siamo in grado anche di far partire concretamente i progetti che, ricordo, dovranno essere realizzati entro giugno 2026”, ha rivendicato il ministro.

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