Ponte sullo Stretto, in Calabria e in Sicilia gli espropri provocano un’impennata dei prezzi degli immobili

Inoltre nonostante le previsioni di indennizzi, molti espropriati non sono soddisfatti e si organizzano per protestare, unendosi ai movimenti contrari alla realizzazione del ponte

PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA RENDER RENDERING PROGETTO

La realizzazione del Ponte sullo Stretto sta provocando profondi cambiamenti e tensioni nelle comunità di Villa San Giovanni e Messina. Gli espropri coinvolgono centinaia di fabbricati e migliaia di persone, con interi quartieri che saranno sacrificati per l’opera.

A Villa San Giovanni, il taglio sarà netto, dividendo la città in due parti e sacrificando una porzione significativa del lungomare. La sindaca Giusy Caminiti chiede alla società Stretto di Messina di prevedere la costruzione di nuove abitazioni per proteggere i residenti espropriati.

Anche a Messina, l’impatto sarà rilevante, con espropri che interesseranno la zona dell’Annunziata e altre aree della città. Il sindaco Federico Basile esprime preoccupazione per i numerosi cantieri che altereranno la struttura urbana e la vita dei cittadini.

Nonostante le previsioni di indennizzi, molti espropriati non sono soddisfatti e si organizzano per protestare, unendosi ai movimenti contrari alla realizzazione del ponte. Alcuni proprietari dovranno lasciare temporaneamente le proprie abitazioni per motivi di sicurezza legati ai cantieri.

La domanda di nuove abitazioni sta già influenzando il mercato immobiliare, con un’attesa impennata dei prezzi soprattutto nelle zone a sud di Messina. Tuttavia, per molte famiglie, gli indennizzi potrebbero non essere sufficienti per acquistare immobili equivalenti a quelli espropriati.

Nonostante le difficoltà, ci sono anche coloro che vedono nelle trasformazioni urbanistiche un’opportunità di business, cercando di investire in nuovi progetti residenziali o commerciali legati alla realizzazione del ponte.

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