Pre-Cop26, Draghi ai giovani: “Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione e un cambiamento”

di Emilia Morelli

La conferenza dei 400 giovani della Yout4 Climate si è chiusa con una serie di richieste audaci e l’appello a porre in essere azioni concrete per fermare il surriscaldamento globale oltre che a chiudere entro il 2030 tutte le industrie alimentate da fonti fossili. Il documento, frutto del lavoro  dei ragazzi, arrivati da tutto il mondo, sarà ora preso in considerazione dai rappresentanti di 50 Stati e delle agenzie Onu nella Pre-Cop26 di Milano. La Pre-Cop riunisce i ministri del clima e dell’energia di un gruppo selezionato di paesi per discutere di alcuni aspetti politici fondamentali dei negoziati e approfondire alcuni dei temi negoziali chiave che saranno affrontati alla Cop 26. Alla riunione hanno partecipato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il premier, Mario Draghi . Il due ottobre si chiuderà la conferenza con l’ultima riunione ministeriale prima della Cop 26 che avrà luogo in Scozia, dall’1 al 12 .

“Siamo consapevoli che dobbiamo fare molto di più. Questo sarà l’obiettivo del Vertice a Roma che si terrà alla fine di ottobre. A livello di G20, vogliamo prendere un impegno per quanto riguarda l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi. E vogliamo sviluppare strategie di lungo periodo che siano coerenti con questo obiettivo”, ha detto il Presidente del Consiglio Mario Draghi che ha aggiunto, “La pandemia ed i cambiamenti climatici hanno contribuito a spingere quasi 100 milioni persone in povertà estrema, portando il totale a 730 milioni. La crisi climatica, la crisi sanitaria e quella alimentare sono strettamente correlate. Per affrontare tutte queste crisi,dobbiamo agire più velocemente – molto più velocemente – e con più efficacia.”.

Draghi si è poi rivolto direttamente ai giovani, protagonisti indiscusso della Yout4Climate affermando: “Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento. La transizione ecologica non è una scelta  è una necessità. Abbiamo solo due possibilità. O affrontiamo adesso i costi di questa transizione. O agiamo dopo, il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico”.

Il tema della transizione energetica è stato posto in primo piano dall’azione del governo guidato da Draghi. “L’Italia ha stanziato il 40% delle risorse nel nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  perla transizione ecologica. Il nostro obiettivo è quello di aumentare la quota dei rinnovabili nel nostro mix energetico, rendere più sostenibile la mobilità, migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici e proteggere la biodiversità”, ha ricordato il Premier.

A margine della conferenza Draghi ha incontrato le attiviste ambientali Greta Thunberg, Vanessa Nakate e Martina Comparelli. Secondo una nota trasmessa da Palazzo Chigi il colloquio è stato improntato sull’impegno dell’Italia nella lotta ai cambiamenti climatici e nella riduzione delle emissioni inquinanti, sul piano nazionale, europeo ed internazionale, alla luce della Presidenza del G20 e della partnership con il Regno Unito per la Cop26.  Al termine dell’incontro Draghi ha commentato con entusiasmo affermando che fosse “andato benissimo”.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati