Premierato, ok dal Cdm: Meloni: “Stop a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici”

Approvato anche il decreto legislativo sull’accertamento tributario e il concordato preventivo biennale per i lavoratori autonomi

di Corinna Pindaro

La riforma costituzionale sul premierato ha avuto l’approvazione all’unanimità del Consiglio dei ministri. Approvato anche il decreto legislativo sull’accertamento tributario e il concordato preventivo biennale per i lavoratori autonomi. Il Cdm ha, poi, approvato lo stato di emergenza in Toscana a seguito dell’alluvione e le disposizioni relative al Piano Mattei.

Quanto al premierato si tratta di una “riforma costituzionale che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio e garantisce due obiettivi che dall’inizio ci siamo impegnati a realizzare: il diritto cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici o passati sulla testa dei cittadini”. Così l’ha definita la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha aggiunto “il testo raccoglie i suggerimenti raccolti durante il confronto sia con la maggioranza sia con l’opposizione, sia con la società civile”  e si auspica che il “provvedimento possa incontrare il più ampio consenso possibile”.  Nel dettaglio la premier ci ha tenuto a sottolineare che “c’è stata un’interlocuzione con il presidente della Repubblica e con gli uffici, come avviene sempre con provvedimenti importanti di questo tipo”. Quanto al punto cardine della riforma la presidente del Consiglio ha sottolineato: “Il presidente del Consiglio eletto direttamente dai cittadini dovrà rispettare sempre il programma di governo per il quale è stato eletto”.

Per quanto riguarda le altre disposizioni approvate dal Cdm in primo luogo il governo ha delineato le  regole per il nuovo concordato preventivo biennale. Il testo contenuto nel decreto legislativo di attuazione della delega fiscale dovrà andare alle Camere per il parere prima del passaggio definitivo e l’entrata in vigore. Le novità introdotte con le nuove norme riguardano soprattutto la possibilità di affidare la lotta all’evasione fiscale anche a nuove tecnologie, quali ad esempio l’AI. Si ci aspetta poi una maggiore interoperabilità tra le diverse banche dati.

In questo modo, secondo quanto affermato da Meloni nella conferenza stampa al termine del cdm si vuole incentivare “la partecipazione del contribuente per un fisco più collaborativo con il contribuente senza abbassare la guardia sulla lotta all’evasione fiscale”. In questa ottica è rivista la disciplina del concordato preventivo:  consentirà ai contribuenti di accordarsi in anticipo per due anni sui propri redditi con il fisco. L’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti la proposta di adesione entro aprile 2024 (ma a regime la scadenza è il 15 marzo). I contribuenti potranno aderire entro luglio 2024 e, negli anni successivi, entro giugno. L’accordo è rivolto ai contribuenti con la partita Iva “esercenti attività d’impresa, arti o professioni. Un ulteriore importante provvedimento, un decreto legislativo sulla disciplina dell’accertamento fiscale favorendo la partecipazione del contribuente per un fisco più collaborativo con il contribuente senza abbassare la guardia sulla lotta all’evasione fiscale”.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati