Premierato, via libera all’art 1 del ddl Casellati: addio Senatori a vita

L’abolizione dei senatori a vita è stata approvata per alzata di mano. La Russa ha imposto una seduta notturna per rispettare la scadenza del 18 giugno, con il chiaro obiettivo di Meloni di non fermare il “caterpillar” della riforma

La destra italiana, determinata a procedere con la riforma del premierato, ha approvato il primo articolo del ddl Casellati che abolisce i senatori a vita, suscitando tensioni e polemiche in Senato. Durante una seduta accesa, il presidente Ignazio La Russa ha deriso la scienziata Elena Cattaneo mentre parlava. Anche la ministra delle Riforme ha risposto con un gesto offensivo a un parlamentare dell’opposizione, provocando ulteriori proteste e urla di “vergogna”.

La situazione è degenerata, trasformando l’aula di Palazzo Madama in un campo di battaglia verbale, mentre fuori del Senato l’ex Guardasigilli Marta Cartabia criticava aspramente l’elezione diretta del premier, considerandola rischiosa e potenzialmente dannosa per il ruolo del presidente della Repubblica. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha promesso di opporsi strenuamente a quello che considera uno stravolgimento della Costituzione.

Il Senato ha approvato l’articolo che elimina la possibilità per il Presidente della Repubblica di nominare senatori a vita, una prerogativa che anche il relatore meloniano Alberto Balboni ha criticato, paragonandola a un’usanza da regime, simile a quella adottata in Russia sotto Putin. Durante la discussione sull’emendamento proposto da Elena Cattaneo per mantenere i parlamentari di nomina presidenziale ma privarli del diritto di voto sulla fiducia, La Russa ha risposto con tono beffardo, suscitando applausi dalla maggioranza e la protesta della stessa Cattaneo. Gli animi si sono ulteriormente accesi quando Balboni ha risposto in modo canzonatorio alla senatrice, provocando reazioni furiose da parte delle opposizioni e insulti volgari dalla maggioranza.

Il culmine della tensione si è raggiunto quando la ministra Casellati ha fatto un gesto offensivo nei confronti del capogruppo di Italia Viva, Enrico Borghi, che ha risposto gridando “si vergogni”. La seduta è stata sospesa per dieci minuti e si è chiesto di rivedere la registrazione per chiarire l’accaduto. Alla ripresa, l’abolizione dei senatori a vita è stata approvata per alzata di mano. La Russa ha imposto una seduta notturna per rispettare la scadenza del 18 giugno, con il chiaro obiettivo di Meloni di non fermare il “caterpillar” della riforma.

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