Privatizzazioni, Meloni: “Previsti ricavi di 20 miliardi in tre anni. Tra i dossier anche Ferrovie dello Stato”

Intervistata a Quarta repubblica, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha discusso vari argomenti, tra cui il piano per 20 miliardi di privatizzazioni in tre anni, la sua possibile candidatura alle Europee, e la critica del Superbonus come “la più grande truffa dello Stato italiano”

di Carlo Longo

Durante un’intervista a Quarta repubblica, trasmessa su Rete4, Giorgia Meloni ha condiviso il piano previsto nel Documento economico di bilancio che prevede 20 miliardi nell’arco di tre anni grazie alle privatizzazioni. La presidente del Consiglio ha tenuto a sottolineare che per privatizzazioni non si intende semplicemente “fare favori a qualche amico imprenditore fortunato”. Al contrario, ha sostenuto che si può procedere cedendo alcune quote di società pubbliche senza comprometterne il controllo. Anche le società completamente possedute dallo Stato potrebbero vedersi cedere quote di minoranza a privati, rispettando la necessità di mantenere il controllo in determinate situazioni. Tra le possibili aziende oggetto del piano anche Ferrovie dello Stato.  “E’ uno dei dossier sul tavolo. Lo Stato mantiene sempre il controllo quando il controllo è fondamentale”, ha spiegato.

L’intervista ha affrontato inoltre una serie di questioni politiche attuali. Tra queste, Meloni non ha confermato la sua candidatura alle prossime elezioni europee, rispondendo “Vediamo, deciderò all’ultimo” e ha ribadito che il consenso dei cittadini è l’unico criterio di valutazione che conta per lei.

Nel corso dell’intervista Meloni ha anche parlato del Superbonus, definendolo “la più grande truffa ai danni dello Stato italiano della Storia”, e ha esposto le sue osservazioni sui rapporti con il presidente francese Macron e la politica estera in generale.

A proposito del nuovo Patto di stabilità, Meloni ha confermato che, nonostante non sia stato un suo compromesso ideale, era l’opzione migliore rispetto ai peggiori parametri precedenti. Ha sottolineato come alcuni paesi europei preferiscono i vecchi parametri più rigidi.

Riguardo alla politica estera, la presidente del Consiglio ha affermato il suo impegno a dialogare apertamente con tutti, anche con coloro che non condividono necessariamente la sua visione. Ha ribadito che durante la sua ultima campagna elettorale, era pronta per rendere l’Italia un Paese più influente e rispettato sul palcoscenico globale.

Infine, tornando sul tema del Superbonus, la premier ha evidenziato la sua criticità citando che la misura ha costato agli italiani oltre due mila euro a testa, con una quota significativa delle risorse destinate all’1% più ricco della popolazione. Meloni ha infine rinnovato l’importanza di una manovra di 30 miliardi, considerando il debito generato dal Superbonus.

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