Provvedimenti a sostegno dei cittadini: Assegno Unico per i figli e DL Imprese

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di Mario Tosetti

dl imprese-asssegno-unico-figliOltre un anno di pandemia ha messo in evidenza ed acuito i problemi connaturati al sistema economico italiano. Intere categorie di lavoratori sono in ginocchio a causa delle restrizioni, il dato strutturale agghiacciante è poi che oltre il 98% delle persone che ha perso il lavoro è donna.  Si inseriscono in questo quadro i recenti provvedimenti messi in cantiere dal governo per tentare di sostenere i cittadini italiani.

Alle famiglie, è riservato l’ Assegno Unico per i figli. Dal bonus bebè, fino agli ANF, l’assegno unico punta a diventare strumento onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentate ad oggi vigenti. Il sostegno spetta a tutte le famiglie dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni di un figlio a carico e l’importo dovrà essere calcolato in base al valore ISEE. A partire dal compimento del diciottesimo anno di età l’assegno potrà essere erogato direttamente al figlio per favorirne l’indipendenza. L’importo dovrebbe essere intorno ai 250 euro, di cui una parte erogata in misura fissa ed un’altra legata al reddito. Sono previste maggiorazioni che scattano per chi ha più di un figlio e  per i figli con disabilità, in questo caso è previsto che l’assegno venga erogato anche successivamente ai 21 anni di età se il figlio permane nel nucleo familiare. 

Destinatari dell’ Assegno Unico per i figli sono tutti i cittadini italiani e i cittadini comunitari, ma anche i cittadini extre comunitari purchè soggiornanti da lungo periodo o in forza di un contratto di lavoro. Tra le novità dell’ Assegno Unico per i figli vi è il carattere di universalità e, per la prima volta, potranno beneficiare di una misura di sostegno anche i titolari di Partita Iva.

La legge delega approvata in Parlamento ed in vigore dal 21 aprile 2021 definisce soltanto i criteri che fungeranno da guida per l’adozione di successivi decreti attuativi. Il Governo dovrà assicurare il reperimento delle risorse utili. Le risorse complessivamente disponibili ammontano a 20 miliardi di euro considerando sia quanto stanziato nella Legge di Bilancio che le somme derivanti dal taglio delle agevolazioni vigenti. 

L’Assegno unico, con il suo carattere di universalità, rischia però di danneggiare e penalizzare le famiglie che oggi percepiscono più misure cumulativamente applicate delle forme di sostegno della genitorialità.

Si discute in queste ore, inoltre, il DL Imprese: una misura che dovrebbe dare sostegno con aiuti più mirati alle imprese che hanno maggiormente risentito della crisi causata dalla pandemia sfruttando i 40 miliardi di scostamento di bilancio approvato dal Parlamento

Il nuovo pacchetto di aiuti dovrebbe assorbire circa 38 miliardi sui 40 complessivi di scostamento, di cui 22 miliardi per risarcire le imprese di due mesi di fermo. Per quel che riguarda i ristori, dovrebbe essere introdotto un doppio criterio di assegnazione dei rimborsi tra cui le imprese potranno scegliere: quello adottato finora del fatturato, con arrivo degli indennizzi in automatico e in tempi rapidissimi o quello dei costi fissi, con una procedura che darebbe una fotografia più fedele dell’effettivo calo degli utili, ma che richiederebbe tempi più lunghi.

Fra le novità vi potrebbe essere anche un “una tantum” per gli stagionali del turismo e dello spettacolo, ma anche le garanzie statali sui mutui per i giovani che vogliono comprare la prima casa, la proroga di un mese all’invio delle cartelle esattoriali, l’esonero della Tari e nuovi aiuti per le famiglie sotto forma di nuove mensilità del Reddito di emergenza.

Occorre notare, comunque, che l’attenzione dei sindacati e delle imprese è già puntata sulla partita più grossa del Pnrr e delle riforme. Fra queste quella più cara ai sindacati è quella che riguarda ammortizzatori sociali e nuove forme di welfare, anche se nell’immediato l’attenzione è tutta concentrata sulla tempistica del blocco dei licenziamenti.

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