Putin ammette: “L’attacco al Crocus è opera di islamisti radicali”

Nel frattempo giunge a Mosca un’inaspettata proposta di collaborazione nella lotta al terrorismo dal presidente francese Emmanuel Macron

L’attacco a Mosca è stato perpetrato da “estremisti islamici”: questa è stata  l’affermazione del presidente russo Vladimir Putin, che alla fine ha riconosciuto che l’attentato al Crocus City Hall, avvenuto nella serata di venerdì 22 marzo, è stato compiuto da “terroristi legati all’estremismo islamico”. Lo ha dichiarato in un discorso rivolto al popolo russo e alla comunità internazionale, ma ha comunque sollevato sospetti nei confronti di Kiev.

“È chiaro come il sole che il terribile crimine al Crocus City Hall è stato un atto intimidatorio”, ha affermato. “La domanda è: chi ne ha tratto vantaggio? Dobbiamo anche rispondere alla domanda su perché i terroristi hanno cercato di fuggire in Ucraina dopo questo crimine e chiarire chi li attendeva lì”.

Durante il suo discorso alla nazione, Putin ha riconosciuto che l’attacco a Mosca è stato perpetrato da “estremisti islamici”, ma ha comunque rivolto nuovamente l’attenzione verso Kiev. “L’attacco è stato un’intimidazione nei confronti della Russia e sorge la domanda su chi abbia tratto vantaggio da ciò”, ha aggiunto, accusando gli Stati Uniti di cercare di convincere tutti che Kiev non ha avuto alcun coinvolgimento nell’attentato.

Il presidente russo ha annunciato che sarà condotta un’inchiesta per determinare “chi è il mandante” della strage, ribadendo quanto già discusso in un incontro con i suoi collaboratori riguardo alle misure da adottare dopo l’attacco, il quale ha causato la morte di 139 persone, mentre circa un centinaio di feriti rimangono ricoverati in ospedale.

I quattro presunti attentatori, fermati con l’accusa di essere gli esecutori materiali della strage, sono comparsi davanti alla Corte di Mosca con volti gonfi, occhi tumefatti e alcuni addirittura su sedie a rotelle. Le immagini, trasmesse dalla televisione di Stato, sembrano confermare le voci riguardanti il presunto maltrattamento subito dai detenuti dopo il loro arresto.

Nel frattempo proprio colui che qualche giorno fa ha aperto alla possibilità dell’invio di truppe Nato in Ucraina, Emmanuel Macron, ha teso la mano a Mosca. Il presidente francese ha spiegato che è stata avanzata un’offerta “ai servizi russi, così come ai nostri partner nella regione, per una maggiore collaborazione, prendendo in considerazione le informazioni disponibili ai nostri servizi e gli elementi che potrebbero essere utili per i russi”. Il presidente francese ha dichiarato che il gruppo Stato Islamico Khorasan ha tentato più volte di attaccare la Francia nei mesi recenti.

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