Putin, Merkel e Macron riuniti in videocall per parlare di temi di comune interesse

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di Carlo Longo

Il Presidente russo Putin,  la Cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Macron si sono riuniti in una call conference per discutere dei temi caldi per la politica internazionale, temi di attualità che interessano e  molto spesso contrappongono Europa e Russia.  In particolare, durante la videoconferenza si è spaziato daputin-merkel-macron-summit-per-discutere-temi-attualil vaccino Sputnik all’oppositore russo Navalny, da Ucraina, e  Bielorussia a Libia e Iran. Dalla videocall, comunque, è emerso quanto il Presidente russo  fosse ben disposto,  si è detto infatti “pronto ad allacciare rapporti normali con l’Ue”.

In relazione al vaccino Sputnik Putin  ha ipotizzato una produzione congiunta  del vaccino, con stabilimenti produttori anche in Europa, e una stretta collaborazione nella diffusione del vaccino.  Si attende, quindi l’approvazione dell’Ema, in proposito il portavoce di Merkel, Steffen Seibert, ha puntualizzato che non ci saranno corsie preferenziali per Sputnik: “l’esame avverrà secondo le stesse regole che valgono per gli altri vaccini”.

Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno richiamato l’attenzione del presidente Putin sulla situazione dell’oppositore russo, Alexeï Navalny, affermando la necessità che i suoi diritti siano rispettati, in conformità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e che la sua salute sia preservata. Hanno anche chiesto nuovamente -secondo una nota diffusa dall’Eliseo -che la Russia si impegni con determinazione per stabilizzare il cessate il fuoco in Ucraina e hanno chiesto un dialogo inclusivo in Bielorussia. Dal canto suo, anche Putin, si è detto preoccupato per l’avanzare dello scontro armato in Ucraina.

Sulla Libia, i leader francese e tedesco si sono augurati di poter esercitare, di concerto con la Russia, tutto il loro peso per promuovere il processo di transizione. Hanno anche chiesto di proseguire negli aiuti transfrontalieri alla popolazione siriana. In proposito Mosca aveva recentemente affermato che la mancanza di volontà politica di risolvere frontalmente la crisi siriana sta ostacolando gli sforzi per riportare i rifugiati siriani nelle loro case. L’esercito russo ha anche reso noto che i militanti che operano in Siria hanno impedito ai civili di uscire dai corridoi umanitari e che gli aiuti umanitari non raggiungono la popolazione.

Infine, hanno deciso di coordinare le loro azioni in maniera tale che il dialogo con l’Iran prenda avvio e, quest’ultimo,  torni il prima possibile a rispettare i suoi obblighi in materia nucleare.

Dal vertice internazionale online è stato escluso Mario Draghi, nonostante la sua sia una leadership forte in Europa, l’Italia purtroppo continua ad essere l’ultima ruota del carro.