Quarta notte di scontri in Francia, arrestati quasi 1000 manifestanti

Il bilancio della quarta notte di disordini nonostante il massiccio dispiegamento delle forze di polizia conta 994 arresti, 79 feriti tra Polizia e Gendarmeria, 2.560 incendi su strade e 234 edifici bruciati. Gli scontri sono iniziati dopo l’uccisione da parte di un agente di Polizia di un ragazzo diciassettenne e hanno evidenziato le tensioni mai sopite tra Polizia e cittadini

di Mario Tosetti

La Francia è nel caos. Nella notte tra venerdì e sabato nonostante la massiccia presenza della sicurezza -erano stati dispiegati 45 mila agenti- la chiusura delle linee di trasporto, e l’appello del presidente Emmanuel Macron ai genitori di tenere a casa i propri figli adolescenti, 994 persone sono state arrestate in tutto il Paese nella notte tra venerdì e sabato, ha reso noto il ministero dell’Interno. Sono almeno 79 i feriti tra Polizia e Gendarmeria. Si contano poi 2.560 incendi su strade e 234 edifici bruciati o danneggiati. Sono state infine presi di mira 31 commissariati, 16 stazioni di polizia municipale e 11 caserme della gendarmeria.

I disordini sono scoppiati dopo l’uccisione, martedì scorso a Nanterre, nella periferia di Parigi, del giovane Nahel da parte di un poliziotto. Il ragazzo di 17 anni, che guidava una Mercedes senza patente.

Inizialmente la polizia aveva detto che il veicolo stava andando verso due agenti in motocicletta con l’intenzione di investirli. Ma un video di 50 secondi circolato sui social e verificato da diversi giornali francesi ha mostrato che uno dei due poliziotti si era affacciato al finestrino dell’auto (una Mercedes AMG gialla) dal lato del conducente e aveva cominciato a discutere animatamente, puntandogli la pistola a pochi centimetri di distanza. Il poliziotto avrebbe poi sparato a Nahel all’altezza del cuore, appena il diciassettenne aveva provato a ripartire. L’auto poi si è schiantata contro un palo. Nahel M. è morto pochi minuti dopo.

Il presidente francese non sa più con chi prendersela e accusa i social network di favorire la circolazione delle informazioni per l’organizzazione degli scontri. Macron ha accusato Tik Tok, Snapchat e le altre piattaforme a di aver svolto un “ruolo considerevole” nell’incoraggiare gli atti di violenza che si ripetono, mentre il Paese cerca di contenere le proteste che hanno fatto emergere le tensioni da tempo esistenti tra la polizia e i giovani. Snapchat ha dichiarato di aver aumentato la moderazione da martedì scorso per individuare e intervenire sui contenuti relativi ai disordini. TikTok e Meta, che possiede Facebook e Instagram, non hanno ancora replicato alle accuse lanciate dall’Eliseo.

Gli scontri più gravi sono stati a Lione e a Marsiglia. A Lione 1500 manifestanti si sono riuniti nella Place des Terraux, vicino al municipio. I manifestanti hanno sparato alcuni colpi di mortaio a cui la polizia ha risposto con gas lacrimogeni. Gli scontri sono proseguiti in tutte le strade adiacenti ed entro un’ora hanno raggiunto anche le zone più periferiche della città.

A Marsiglia i manifestanti hanno dato fuoco a motorini e saccheggiato negozi di armi da caccia oltre che hanno assalito alcuni veicoli della polizia.  Anche in questo caso la polizia ha risposto con i gas lacrimogeni, e alle 22:45 erano già state arrestate 63 persone. In serata Pride Marseille, l’organizzazione che gestisce il Pride, la manifestazione per i diritti della comunità LGBTQ+ prevista per sabato, ha fatto sapere che verrà rimandata “a data da definirsi”.

Violenti scontri si sono consumati anche a Montpellier, Montreuil, Grenoble, in alcuni paesi dell’Alsazia, sembra non esserci una zona in cui non si verifichino disordini. A tal proposito, ad esempio,  l’azienda svizzera che gestisce i trasporti pubblici di Ginevra, ha fatto sapere che anche le linee transfrontaliere che collegano Svizzera e Francia sarebbero state gradualmente interrotte a partire dalle 19:30, sempre a causa delle proteste e degli scontri all’interno del paese.

Nel frattempo, nella notte tra giovedì e venerdì ha perso la vita  un manifestante di circa 20 anni è morto dopo essere caduto dal tetto di un supermercato nella periferia di Rouen, nel nord della Francia. Non sono ancora stati diffusi dettagli sulle circostanze esatte della sua morte: la polizia ha detto che è caduto mentre alcuni manifestanti saccheggiavano il supermercato, ma la procura non ha confermato.

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