Quirinale: fumata nera al terzo scrutinio, 412 schede bianche e il maggior numero di voti a Mattarella

di Emilia Morelli
Quel che è chiaro è che siamo in una evidente situazione di stallo ed ogni leader di partito ha serie difficoltà a garantire la compattezza già all’interno dei propri gruppi. Il risultato dello scrutinio di oggi, in particolare, ha visto il fallimento del proposito di Lega Fdi e Forza Italia di utilizzare un nome bandiera per contare i voti effettivi di cui la coalizione dispone. Al momento della votazione dei Senatori  Fdi ha fatto marcia indietro e designato come candidato Guido Crosetto. E’ intervenuto in proposito Ignazio La Russa spiegando che la scelta è dovuta alla volontà di “mettere fine al balletto delle schede bianche” anche se nello schieramento avverso si paventano ipotesi di rottura nella coalizione.
Continuano, allora, a susseguirsi vertici e colloqui. Una risposta potrebbe arrivare dal ‘conclave’ dei due schieramenti avversi, proposto dal segretario Pd Enico Letta, che però non ha trovato grande favore nel centrodestra. “Ci devono spiegare il perché di quei tre no” alla rosa, ha risposto Roberto Calderoli. “Ok al conclave ma non sono sicuro che si farà”, ha detto Matteo Renzi, pronto a partecipare all’eventuale vertice “come terzo polo”. Al momento, comunque, non vi è alcuna certezza sul se e quando si potrebbe tenere questa maxi riunione.
Intanto c’è stato un nuovo incontro tra Letta e Matteo Renzi .”Un colloquio per concordare i prossimi passi”, hanno fatto sapere  fonti del Nazareno aggiungendo, “Il segretario dem ha confermato che il Pd è contrario ad una candidatura di parte che spacchi la maggioranza. E che farà il possibile per bloccarla. Se Salvini abbia intenzione di forzare o meno ancora non lo abbiamo chiaro. Quello che è certo è che se si va a una prova muscolare, la maggioranza di governo sarà messa a durissima prova”. E Conte? “Anche in quel caso non ci è ancora del tutto chiaro cosa intenda fare”. Evidenti difficoltà, quindi, non solo a mettere in piedi il conclave ma anche a comprendere l’orientamento interno dello schieramento.

Letta ha, comunque, convocato i grandi elettori del Pd per una riunione sulla posizione da assumere nella quarta votazione e capire le strategie da adottarsi in futuro. Occorre prima però individuare una personalità che abbia il consenso anche del M5S e di Leu per poter, con quorum 505 voti, competere con un nome eventualmente proposto da tutto il centrodestra. In alternativa i dem e il centrosinistra potrebbero continuare a votare scheda bianca.

Sulla scelta di Fdi di discostarsi dall’orientamento del centrodestra è intervenuta Giorgia Meloni affermando: “Io ho fatto una scelta di non continuare a votare scheda bianca per dare un segnale, ma ritengo che il centrodestra in questa partita si debba misurare. Guido Crosetto è una persona stimata, lo sappiamo, e sappiamo che nel centrodestra c’è una capacità attrattiva in questo parlamento che sarebbe stato interessante esercitare unitariamente oggi”. Il nome della Casellati, peraltro, non sembra godere del consenso dell’intero schieramento anche se Salvini in proposito ha sottolineato: “E’ la seconda carica dello Stato. Non ha bisogno che la sponsorizzi io o chiunque altro, quindi non ha bisogno di essere candidata: se uno la chiama, penso che sia a disposizione”.

Intanto ad oggi si ci domanda se davvero la mancanza di accordo non conduca infine ad un Mattarella Bis, come extrema ratio di una politica non in grado di andare oltre i rispettivi orticelli ed impantanata in veti incrociati. E nonostante Mattarella abbia dichiarato espressamente ed in più occasioni che non voglia ricoprire nuovamente la carica probabilmente, soprattutto per il bene degli italiani,  sarebbe la soluzione auspicabile.

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