Quirinale, quarta votazione: 441 astenuti, 261 schede bianche ma cresce il moto “Mattarella bis”

di Corinna Pindaro

A nulla è valsa la votazione a maggioranza assoluta, con quorum 505 voti, anche il quarto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica si è concluso con una fumata nera. Spicca tra tutti il nome di Sergio Mattarella. Il capo dello Stato uscente ha raccolto 166 preferenze, in aumento rispetto alle 125 di ieri, risultando nuovamente il nome più votato. Un chiaro segnale finalizzato a superare lo stallo, superare la dichiarata indisponibilità dello statista ma al contempo assicurare l’Italia alla guida di una persona che, negli ultimi difficili sette anni, ha ricoperto il ruolo in maniera irreprensibile. Più di un voto  lo ha ottenuto Nino Di Matteo, indicato dai parlamentari ex M5S de l’Alternativa al posto di Paolo Maddalena. con 56 preferenze; Luigi Manconi ha ottenuto 8 preferenze; Marta Cartabia 6; Mario Draghi 5; Giuliano Amato 4; Pierferdinando Casini 3; Elisabetta Belloni 2. Vi sono stati 441 astenuti, su esplicita indicazione della coalizione di centrodestra, e 261 schede bianche, secondo la via indicata dal centrosinistra.

La decisione di astenersi da parte del centrodestra era stata annunciata ancor prima della votazione in una nota in cui si legge: “Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni e convergere per dare all’Italia un nuovo Presidente della Repubblica  la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno. Il centrodestra è pronto a chiedere di procedere domani con la doppia votazione”.

Se la decisione del centrodestra di astenersi ha suscitato irritazione nella leader di Fdi, Giorgia Meloni, che aveva chiesto di esprimersi su un nome , dall’altro lato troviamo un Salvini particolarmente fiducioso sull’esito della quinta votazione. “Ho passato un pomeriggio di lavoro e di incontri sulle persone da proporre. Io considero di eleggere domani un presidente della Repubblica. Si vota domani e il mio obiettivo è dare agli italiani una risposta domani e vedere miei figli dopodomani. Sono ottimista, confido che domani sia la giornata buona”,  ha detto il leader del Carroccio che ha continuato specificando: “Offriremo proposte di altissimo livello. Voglio risolvere la questione bene, in fretta, col più ampio consenso, i no li lascio ad altri. Conto di portare sui tavoli alcuni profili che spero raccolgano il sì di tutti. Mi si chiedono personalità al di fuori della politica, senza tessere in tasca, apprezzate a livello nazionale e internazionale”.  Nelle prossime ore  è previsto un ulteriore vertice.

Il centrosinistra (Pd, Leu e M5s) per il quarto scrutinio ha dato, invece, nuovamente indicazione di votare scheda bianca. Stessa indicazione è stata data anche da Italia Viva ai suoi grandi elettori. Al termine dello spoglio, però, i conti non tornano.  Le schede bianche complessive sono 261 eppure la somma dei grandi elettori di Pd (154), M5s (233) e Leu (18) è pari a 405 voti e si aggiungono i 44 grandi elettori di Iv, il numero di schede bianche che si sarebbe dovuto riscontrare è di 449. Mancano, quindi, all’appello  ben 188 schede bianche. Che in parte siano i 166 voti dati a Mattarella?

Ad ogni modo il centrosinistra non demorde e Letta ha parlato di “qualche passo avanti: né vincitori né vinti, dialogo e soluzioni” mentre Conte si è espresso su un confronto con il centrodestra: “Noi abbiamo dichiarato la nostra disponibilità, la confermiamo e rimane immediata. Noi per il Paese lavoriamo h24”. Da parte sua Renzi ha dichiarato che “è finito il tempo delle bambinate, dobbiamo fare le cose che fanno gli statisti: si continuano a fare dei nomi per poi bruciarli, siccome sono tutte persone perbene, di qualità, trovo sia indecoroso continuare il balletto dei nomi. La vicenda deve essere chiusa, perché è irresponsabile l’atteggiamento di queste ore. Si decidano”.

In queste ore, peraltro,  per rispondere alla necessità di eleggere un Presidente della Repubblica che garantisca la stabilità all’esecutivo guidato da Draghi si sta facendo strada, secondo alcuni,  la possibilità di eleggere una donna in quanto si ritiene che la novità sarebbe tale da far passare in secondo piano qualsiasi altra considerazione, ipotesi invero piuttosto qualunquista. Ad ogni modo, Elisabetta Belloni è il nome che circola con maggiore insistenza, sponsorizzato dal centrodestra, ma non condiviso dai molti ritengono che non sia il caso di creare un pericoloso precedente con il capo dei servizi di sicurezza eletto alla più alta autorità di garanzia. Continuano a circolare, inoltre, i nomi di Paola Severino, Marta Cartabia e Maria Elisabetta Casellati.

Eppure la soluzione per garantire continuità e stabilità al governo Draghi e allo stesso tempo uscire da questa ridicola situazione di stallo ed inconcludenza dei partiti è sotto gli occhi di tutti, e ogni giorno aumenta il numero dei grandi elettori che ne sembrano convinti. Un Mattarella Bis è frutto di autonome valutazioni, svincolato da logiche di partito, un moto spontaneo che tenta di superare il chiaro diniego del capo dello Stato uscente. Così, proprio mentre Sergio Mattarella trasloca dal Quirinale, da tutti questi giorni di votazioni infruttuose un solo segnale emerge chiaramente: al momento Sergio Mattarella è l’unica personalità capace di rispondere alle esigenze di un’Italia spaventosamente frammentata e assicurarle una guida unitaria.

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