Rai, il Governo Draghi nominerà il Presidente e l’Ad senza attendere la decisione del Parlamento

di Emilia Morelli

Il Governo Draghi non aspetterà che i partiti raggiungano l’accordo sulla composizione del Consiglio di Amministrazione della Rai essendo consapevole che ritardi e slittamenti nelle nomine determinerebbero un danno per la radiotelevisione italiana tanto sul piano industriale quanto economico. Il Ministro dell’Economia in accordo con Mario Draghi, dunque, il 12 luglio indicherà- indipendentemente dalle vicende interne dei partiti italiani e dal fatto che riescano o meno a raggiungere un accordo votando in Parlamento i quattro consiglieri necessari per completare l’organigramma del Cda- i nomi del nuovo amministratore delegato e del Presidente.

La data scelta dal Governo non è casuale, coincide con l’assemblea degli azionisti convocata per approvare il bilancio. Si tratta della seconda convocazione, visto che la prima era programmata per il 30 giugno.

Al nuovo Ad, manager alla guida dell’azienda, aspetta un duro lavoro in quanto sarà chiamato a tagliare gli sprechi, razionalizzare le spese, risanare i conti: obiettivi che il Governo assume come prioritari insieme alla volontà di rendere sempre più evoluta e al passo con i tempi l’emittente radiotelevisiva italiana. Il resto del Consiglio di Amministrazione deve essere invece scelto dalle Camere. La doppia seduta a scrutinio segreto, convocata per eleggere i quattro membri “politici” del Cda, è stata rinviata dopo essere stata prevista inizialmente l’8 luglio. La richiesta di rinvio perviene dalla consapevolezza che il Movimento 5 Stelle che, com’è noto, sta vivendo un momento di particolare turbolenza e di crisi insanabile al suo interno.

La nuova data, a cui è stata rinviata l’elezione dei membri del Cda è il 14 Luglio ed avverrà indipendentemente dalla nomina dei due  organi di vertice. Senza proroghe o rinvii  il 12 luglio saranno resi noti i due nomi scelti dal Governo che con questa decisione il Governo mostra risolutezza e determinazione, non piegandosi alle dinamiche interne dei partiti.

Il risvolto potrebbe essere ulteriore. Secondo alcune indiscrezioni i partiti potrebbero rinviare nuovamente la decisione sui membri del Cda, in maniera tale da attendere Settembre. Senza consiglio di amministrazione, infatti, anche le nomine delle reti e delle testate giornalistiche verrebbero congelate e legate indissolubilmente agli equilibri politici che verranno a determinarsi a seguito del rimescolamento della maggioranza in atto. Il tutto a scapito della Rai, che vive in una condizione economica non rassicurante.

La decisione del Governo guidato da Mario Draghi è, quindi, nell’interesse dell’emittente e svincolata da queste dinamiche. La decisione dovrebbe vertere su un uomo e una donna nelle posizioni apicali dell’azienda. Tra i nomi sembra siano vagliati quello di Laura Cioli, ex Ad di Rcs e di Gedi. e quello di Matteo Maggiore, attuale direttore della Bei e in passato agli affari internazionali della BBC.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati