Recovery Plan, Draghi: “E’ un’occasione unica per spendere bene, istituiremo apposite task force”

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di Mario Tosetti

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha tre priorità: giovani, parità di genere e sud. Persegue, inoltre, sei missioni: Digitalizzazione, Transizione Ecologica, Infrastrutture, Istruzione e Ricerca, Inclusione e Coesione e Salute. Lo afferma il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso dell’incontro con gli enti locali.

Per quanto riguarda la digitalizzazione, spiega Mario Draghi, si punta ad una diffusione della fibra ottica nel mezzogiorno, in particolare, e su tutto il territorio nazionale in generale. Si punta, inoltre a sostenere i settori produttivi del paese, da quelli del turismo a quelli culturali e dello spettacolo, duramente minati dalla pandemia. Ad esempio si punta alla digitalizzazione delle imprese del settore turistico.

Nell’ambito della transizione ecologica, occorre investire nella tutela del territorio e delle risorse idriche. In particolare,  prevenendo e contrastando gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e accelerando, in maniera decisa, la ricostruzione nelle aree che hanno subito gravi eventi sismici negli ultimi decenni. 

Per quanto attiene le infrastrutture, sono necessari interventi nelle ferrovie, e in particolare nell’alta velocità verso il Sud per merci e passeggeri; e nell’alta velocità che collega il Nord all’Europa. Rafforziamo, così,  le linee ferroviarie regionali e i nodi metropolitani, con particolare attenzione alla elettrificazione delle linee meridionali e alla modernizzazione delle stazioni ferroviarie. Il piano per le strade include la manutenzione di numerosi ponti, viadotti e gallerie, ad esempio sulle autostrade A24 e A25 che attraversano l’Italia da Est a Ovest. 

“Con riferimento alla missione Istruzione e ricerca – spiega Draghi – potenziamo l’offerta di asili nido e scuole materne, che sono fondamentali per raggiungere una vera parità di genere. Per i giovani, rilanciamo gli istituti di formazione professionale (Its) e ampliamo l’accesso a sussidi, alloggi e sgravi fiscali per i ragazzi meritevoli in condizioni economiche e sociali difficili. Dobbiamo investire di più in ricerca e sviluppo, e incentivare i privati a fare lo stesso, soprattutto in quei contesti, come il Meridione, dove la domanda di innovazione è ancora carente. Gli interventi per la coesione e l’inclusione vogliono aiutare in particolare donne e giovani a trovare posti di lavoro dignitosi e ben retribuiti. Dobbiamo rafforzare i servizi per l’impiego, investire nell’apprendistato, promuovere la creazione di imprese femminili. Il Governo ha come priorità aiutare le fasce più povere della popolazione, spesso le più esposte alla crisi del Covid-19. Quindi nel piano è presente anche un importante intervento di rigenerazione dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. Queste misure, insieme al rafforzamento del ruolo dei servizi sociali nazionali e al recupero delle infrastrutture sportive, sono mirate a intervenire sui fenomeni di emarginazione e degrado sociale e ridurre i divari tra le varie aree del Paese. Per quanto riguarda la Sanità, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, rafforza le strutture e i servizi sanitari di prossimità, che hanno dimostrato gravi carenze durante la pandemia. Interveniamo, inoltre per sostituire le tecnologie obsolete negli ospedali, e migliorare i sistemi informativi sanitari”.

Nella pratica il Governo costituirà delle task force che aiutino gli enti locali nella gestione dei fondi del recovery plan. Il piano, che sarà presentato il 30 Aprile, costituisce un’occasione unica e i fondi vanno spesi bene: “Il modello organizzativo del Piano nazionale di rilancio e resilienza prevede due livelli, strettamente legati tra di loro”,afferma Draghi che continua, “Le amministrazioni saranno responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme”.Tenendo presente la formazione delle task force locali “la supervisione politica del piano sarà affidata a un comitato istituito presso la presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti. Noi italiani abbiamo perso credibilità per la capacità di investire, dobbiamo riconquistarla. Dobbiamo cambiare tutto”, esorta il Presidente del Consiglio rivolgendosi agli enti locali.  Gli enti locali in questa fase devono divenire le antenne sul territorio: “Regioni ed enti locali hanno la responsabilità attuativa delle misure loro assegnate-illustra Mario Draghi- le Regioni supervisionano i progetti gestiti dagli enti locali e si assicurano che siano coerenti con le altre politiche regionali di sviluppo; gli enti territoriali partecipano alle strutture di sorveglianza del piano e contribuiscono alla sua corretta attuazione; beneficiano degli interventi di assistenza tecnica e di supporto operativo che arrivano dalle task force”.