Riforma Patto di Stabilità Ue, la proposta di Paolo Gentiloni

di Emilia Morelli

Per il 2022 è prevista la riforma del Patto di Stabilità dell’Ue, vale a dire l’accordo finalizzato a  prevenire le conseguenze negative delle politiche di bilancio dei Paesi membri e a correggere i bilanci o gli oneri del debito pubblico che risultano eccessivi. Durante la pandemia il patto è stato sospeso e si è registrata una rilevante e diffusa crescita del debito dei Paesi membri. Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia, ha avanzato una proposta mirata alla riforma del Patto di Stabilità che tenga conto della gestione dei nuovi livelli di debito raggiunti.

Il commissario Ue per l’Economia ha proposto di fissare un tetto al debito su base individuale per gli stati membri e, dunque, di commisurare dei tetti sulla base delle specifiche condizioni del singolo Paese.

Tale approccio differenziato dovrebbe essere fondato sul bilancio presentato da ogni Stato. Gentiloni, quindi, afferma la necessità che si adottino nuove regole sul debito dell’Ue che tengano conto della crisi innescata dalla pandemia e relative tensioni economiche.  Il Commissario Ue all’Economia ha spiegato: Non possiamo raggruppare tutti i Paesi insieme. Le differenze negli attuali rapporti di indebitamento sono troppo alte per questo.
In proposito Italia e Francia hanno sottoscritto un documento congiunto finalizzato a chiedere l’interruzione della politica di austerità perpetrata dall’Ue, vale a dire la politica  bilancio restrittiva e di rigore fatta di tagli alle spese pubbliche al fine di ridurre il deficit pubblico. Inoltre il limite del 60%del Pil di debito imposto dal Patto di Stabilità attualmente vigente durante la pandemia è stato superato ampiamente considerati gli interventi straordinari  di spesa pubblica cui hanno dovuto fare fronte i governi. L’argomento è molto delicato, soprattutto per  Paesi come il nostro in cui anche prima del coronavirus i rapporti tra debito e Pil sono sempre stati molto elevati ed attualmente si attestano al 153,5%. Inoltre la decisione della Bce di porre fine agli acquisti Peep potrebbe avere ulteriori ripercussioni negative sull’economia italiana.
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