Russia, voci su un piano di dismissione delle quote di maggioranza dalla Eurasian Development Bank

Colpita dalle sanzioni internazionali e in crisi di liquidità in seguito all’invasione dell’Ucraina, Mosca valuta la riduzione delle sue quote nella EDB, che sarebbero rilevate dal Kazakistan

di Matteo Meloni

La Russia starebbe valutando la dismissione di parte delle sue quote nella Eurasian Development Bank, l’istituzione finanziaria centrasiatica di cui fa parte insieme a Kazakistan, Armenia, Kirghizistan e Tagikistan. La notizia, ancora non ufficiale, è stata rilanciata da Bloomberg, che cita alcuni esponenti a conoscenza dei piani di Mosca. Con l’invasione dell’Ucraina, sulla Federazione si è abbattuta la scure delle sanzioni internazionali, con numerosi Paesi andati contro il Cremlino per la decisione di occupare la nazione est europea. La mossa ha messo in crisi il comparto economico-finanziario moscovita, trascinando anche storici alleati dell’area del Centro Asia nelle difficoltà di gestire i servizi bancari.

Il crollo del rublo, infatti, ha imposto a Stati quali il Kazakistan, il Kirghizistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan a rivalutare le azioni di politica monetaria, nel tentativo complesso di mitigare le negatività subite dalla Russia e dalla Borsa di Mosca. Ma le scelte in politica estera di Vladimir Putin hanno portato conseguenze anche alla stessa Eurasian Development Bank, che ha marzo è stata declassata nel rating di Fitch a B, dal precedenze BB+, con outlook negativo. Tra i rischi citati, proprio le sanzioni occidentali sulla Russia e la conseguente crisi di liquidità della banca.

Uno scombussolamento con effetti diretti sull’Eurasia Development Bank, con Mosca che ragiona sulla riduzione delle sue quote, ad oggi pari al 65.97%, ovvero la maggioranza. Se questo accadesse, il Kazakistan sarebbe pronto a rilevarne una parte, diventando a sua volta possessore di una quota superiore al 50%. Nur-Sultan, tra l’atro, ha dimostrato fastidio nei confronti della Russia per la decisione d’invadere l’Ucraina. Una mossa vista come pericolosa per la sicurezza dell’integrità nazionale dall’attuale capo di Stato Kassym-Jomart Tokayev, conscio delle mire moscovite interessate a proporsi come unica forza preponderante e di riferimento per il Centro Asia.

L’azione militare russa nel Paese est europeo ha modificato profondamente lo status quo, non solo a livello internazionale ma anche regionale. L’Eurasian Development Bank è lo specchio del cambiamento nei rapporti tra nazioni storicamente vicine e oggi in rotta di collisione, preludio di futuri rinnovamenti nelle relazioni tra i Paesi dell’area.

Testo e foto pubblicati per gentile concessione di Eastwest, magazine di geopolitica diretto da Giuseppe Scognamiglio www.eastwest.eu

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