La segreteria dem ha sottolineato che la sinistra europea non è disposta a fare accordi con le destre e ha puntato il dito contro Meloni per la gestione del tema migranti, sostenendo che gli accordi con l’Albania sono un segno di resa più che di conquista
Alla vigilia del vertice europeo, i toni tra maggioranza e opposizione si sono intensificati. Le dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno scatenato reazioni forti dai leader del Partito Democratico (PD) e del Movimento 5 Stelle (M5S).
Elly Schlein (PD)
Elly Schlein, segretaria del PD, ha criticato Meloni per non riuscire a rappresentare adeguatamente le priorità del paese a livello europeo, accusandola di favorire la sua famiglia politica. Ha sottolineato che la sinistra europea non è disposta a fare accordi con le destre e ha puntato il dito contro Meloni per la gestione del tema migranti, sostenendo che gli accordi con l’Albania sono un segno di resa più che di conquista.
Giuseppe Conte (M5S)
Giuseppe Conte, leader del M5S, ha sfidato Meloni a recuperare l’immagine dell’Italia, accusandola di incoerenza e ininfluenza. Ha evidenziato le contraddizioni negli accordi con il centrosinistra europeo, esortando Meloni a mostrare forza e determinazione per ottenere un posto di prestigio per l’Italia in Europa.
Matteo Renzi (Italia Viva)
Anche Matteo Renzi ha criticato Meloni, dipingendola come una figura oscillante tra grande statista e vittima, e ha attribuito la sua esclusione dai negoziati europei a membri del suo stesso schieramento politico, in particolare al ministro Antonio Tajani.
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