Sciopero della scuola, sindacati in piazza contro le politiche governative in tema di istruzione

di Corinna Pindaro

Il 10 dicembre, in tutta Italia, molti cancelli non sono stati aperti e sono saltate molte lezioni in numerosissime scuole statali, dalle materne alle superiori. Lo sciopero ha visto partecipare l’intero personale scolastico: dirigenti, insegnanti e personale Ata. Proclamato lo stato di agitazione da tutti i sindacati confederali e di base-  Flc Cgil, Uil Scuola Snals Confsal, Gilda Unams, AND, Anief, Cobas, CUB Sur, Fisi, Sisa- lo sciopero era finalizzato a protestare contro le politiche governative in tema di istruzione e ricerca. In particolare si intende chiedere più fondi nella Manovra per il settore scolastico, per il rinnovo del contratto, per la stabilizzazione degli edifici e per ottenere una soluzione per le “classi pollaio”.

A Roma il cuore dello sciopero con una manifestazione nazionale. Il ritrovo era a Piramide, da lì il corteo si è mosso attraverso viale Trastevere fino a giungere alla sede del Miur. Hanno preso parte alla manifestazione anche Maurizio Landini, segretario generale di Cgil, e Pier Paolo Bombardieri, segretario generale Uil.  Per quanto riguarda le motivazioni i sindacati spiegano che: “nella legge di Bilancio solo lo 0,62% viene destinato alla professione docente, per pochi e a premio, mentre sul contratto è di 87 euro la previsione di aumento con 12 euro legati alla ‘dedizione’, quando è di 350 euro la differenza attuale tra il personale della PA e quello della scuola”. La situazione appare, quindi, ingiusta e necessita di interventi urgenti da troppo tempo attesi quali: “dare un dirigente ad ogni scuola e azzerare le reggenze, permettere a tutti dirigenti di spostarsi da una regione all’altra, presidi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole” e, tra le misure “a costo zero”, un “concorso riservato per Dsga facenti funzioni; l’abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale”. I Cobas-Cub, inoltre, rivendicano “la centralità della scuola nel PNRR, innanzitutto attraverso un piano straordinario per l’edilizia scolastica e la sicurezza, l’adeguamento permanente alla media OCSE del finanziamento per l’istruzione, un piano straordinario di assunzioni, ad iniziare dai ‘precari’, sulla base di un percorso per titoli”.

“La scuola, soprattutto in questa fase delicata, rappresenta un pilastro essenziale per la tenuta sociale e democratica del nostro Paese, ne rafforza la coesione e la giustizia sociale. Da parte del Governo occorre un segnale di attenzione vero e tangibile. Per questo oggi saremo al fianco di tutte le lavoratrici e i lavoratori che parteciperanno allo sciopero della scuola pubblica”, si legge in una nota diffusa a margine della protesta, aggiungendo che “la battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola fa parte di una più ampia battaglia che tutti insieme stiamo portando avanti contro una manovra insoddisfacente, in particolare su fisco, pensioni, politiche industriali, contrasto alla precarietà del lavoro. Una battaglia che culminerà giovedì prossimo, 16 dicembre, nello sciopero generale di otto ore, proclamato da Cgil e Uil ‘Insieme per la giustizia”.

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