di Emilia Morelli
Si comincia a discutere del nuovo anno scolastico, dopo due anni in cui nell’universo scuola è regnato il caos tra didattica a distanza, mista, banchi con le rotelle, mascherine in classe, quarantene e chi più ne ha più ne metta si sperava che per l’anno 2021-2022 si potesse ritornare alla normalità. Eppure, a soli due mesi di distanza ancora si hanno numerosi dubbi sulla possibilità che la scuola possa riprendere in sicurezza. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha esplicitato in più occasioni che l’obiettivo è tornare in presenza ma incombe l’incognita delle vaccinazioni.
Secondo la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo ancora ben 215 mila insegnanti non hanno ricevuto neppure la prima dose del vaccino, nonostante sia stata predisposta una corsia preferenziale di priorità sin dal marzo scorso. In proposito il Generale Figliuolo ha spiegato che, perchè la scuola possa ripartire in sicurezza occorre vaccinare almeno l’80% degli insegnanti e del personale scolastico, percentuale che numericamente si aggira tra 180/190 mila docenti. L’impresa è, senza dubbio, resa più ardua dal fatto che mancano solo due mesi alle riaperture scolastiche settembrine. In proposito il Generale Figliuolo ha spiegato: “Sto riscrivendo a tutte le Regioni per incentivare con ogni mezzo le vaccinazioni a quella parte di operatori scolastici che ancora mancano. Per riaprire le scuole con meno vincoli possibili a settembre bisogna fare di più, cercando di far capire a tutti gli operatori scolastici l’importanza di vaccinarsi, non solo per se stessi, ma anche per la collettività”.