Spionaggio USA ai danni degli alleati europei: Biden è in una posizione scomoda

di Mario Tosetti

L’emittente pubblica danese rende nota l’operazione di spionaggio da cui emerge che i servizi segreti danesi (FE) hanno aiutato la National Security Agency (NSA) statunitense a spiare i massimi esponenti politici europei, tra cui Angela Merkel, e altri funzionari tedeschi,

FILE PHOTO: U.S. President-elect Joe Biden delivers a pre-Thanksgiving address at his transition headquarters in Wilmington, Delaware, U.S., November 25, 2020. REUTERS/Joshua Roberts/File Photo

francesi, norvegesi, svedesi, e ancora dei Paesi Bassi e della stessa Danimarca.

La notizia trapela a seguito di una indagine realizzata in concorso tra le emittenti danesi, svedesi, norvegesi, francesi e tedesche. Si fa riferimento, in particolare al quotidiano francese Le Monde e il tedesco Suddeutsche Zeitung. Secondo il combinato disposto dalle fonti riservate emerge l’elaborazione di un’analisi effettuata dall’intelligence danese inerente le relazioni tra NSA e FE. Vengono alla luce, quindi, dei veri e propri rapporti di spionaggio nei confronti degli alleati degli Stati Uniti di cui si è sentito già nel 2013 a seguito di dichiarazioni scottanti rilasciate dall’informatore Edward Snowden, ex contractor di CIA e NSA. L’inchiesta, così come viene a delinearsi oggi, aggrava la posizione statunitense facendo vedere come l’NSA si serva dell’intelligence di un paese terzo per spiare gli altri. 

L’inchiesta, che ha dato vita al rapporto Dunhammer, è stata aperta a seguito delle dichiarazioni di Snowden nel 2013 e si è conclusa nel 2015. Sin da subito è emerso come l’NSA fosse messa nelle condizioni di utilizzare i sistemi di intercettazione danesi attraverso cavi sottomarini, con la collaborazione e il consenso delle autorità danesi. Già nel 2020 l’emittente danese aveva riferito dell’operazione di spionaggio a carico degli alleati europei. 

I dati che emergono dalle operazioni di spionaggio sono raccolti in un data center posto in una struttura dell’intelligence danese sull’isola di Amager. La NSA e il FE, per giustificare giuridicamente le operazioni, hanno interpretato abusivamente un accordo che consentiva all’agenzia americana l’accesso ai cavi sottomarini verso l’Europa in cambio dell’accesso danese ai cavi in fibra ottica americani.

Angela Merkel si è rivelata tra i principali obiettivi delle operazioni di spionaggio insieme con due dei suoi rivali per il cancellierato: Peer Steinbruck e Steinmeier. In proposito il deputato Sensburg, posto alla guida della commissione d’inchiesta  tedesca sulla NSA, ha dichiarato esplicitamente di non essere sorpreso. Il parlamentare norvegese Lysbakken afferma invece: “Se questo è vero c’è una violazione della fiducia profonda, grave e inquietante”. Anche il Ministro della Difesa della Danimarca, Bramsen, spiega quanto eticamente “l’intercettazione sistematica degli alleati è inaccettabile. L’ufficio del Presidente Francese, Macron, si rifiuta invece di commentare l’accaduto mentre unanimamente i governi”. vittima dello spionaggio reclamano di essere messi a conoscenza delle conclusioni contenute nel rapporto Dunhammer. 

Come detto l’inchiesta trae origine nel 2013, il presidente di allora Barack Obama dopo lo scandalo Snowden si impegnò a porre fine alle operazioni di spionaggio. Ciò che occorre, a questo punto, chiarire è in che tempo si collochi lo spionaggio oggetto della nuova inchiesta. Fatto sta che appare evidente come Biden sia posto dalle rivelazioni in una posizione scomoda, ha in programma numerosi impegni con gli alleati europei quali le riunioni del G7, della Nato, un accordo bilaterale Ue-USa senza contare l’incontro con il Presidente Russo Putin. Si ricorda, inoltre, che Biden al tempo di Obama era il vicepresidente. Difficile presumere che non fosse informato.