Standard NZEB e al bando le caldaie alimentate con i combustibili fossili, i requisiti delle “Case green”

A partire dal 2030, la direttiva prevede che tutti i nuovi edifici debbano essere “a emissioni zero”, mentre per gli edifici pubblici l’obbligo scatterà due anni prima, nel 2028

La direttiva “Case Green” dell’Unione Europea ha ricevuto il via libera definitivo dalle istituzioni europee. Questo implica che l’Italia dovrà sviluppare un piano straordinario per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici, ma c’è un aspetto meno discusso della direttiva che riguarda la costruzione di nuovi edifici.

A partire dal 2030, la direttiva prevede che tutti i nuovi edifici debbano essere “a emissioni zero”, mentre per gli edifici pubblici l’obbligo scatterà due anni prima, nel 2028. Questo standard, noto come NZEB (Nearly Zero Energy Buildings), richiede che il fabbisogno energetico degli edifici sia molto basso o addirittura nullo.

In Italia, questa direttiva non produrrà un grande effetto, poiché già dal 2021 tutti i nuovi edifici (o quelli soggetti a una ristrutturazione importante) devono rispettare gli standard nZEB. Alcune regioni hanno anticipato queste scadenze, con la Lombardia che ha avviato l’obbligo nel 2016 e l’Emilia-Romagna nel 2017, includendo anche gli edifici pubblici nel 2019.

Attualmente, ci sono circa 45.000 unità immobiliari classificate come nZEB in Italia, con un numero complessivo che sale a 47.000 se si includono gli edifici non residenziali. Tuttavia, ci sono ancora ampi margini di miglioramento, considerando che circa il 75% del parco immobiliare dell’Unione Europea è inefficiente dal punto di vista energetico.

Per raggiungere gli standard nZEB, non esistono soluzioni preconfezionate, ma ci sono diverse opzioni disponibili sul mercato, come l’utilizzo di materiali da costruzione a basso impatto ambientale e l’adozione di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile.

Inoltre, la direttiva prevede il bando delle nuove caldaie alimentate a combustibili fossili a partire dal 2040 e l’installazione di pannelli solari su tutti i nuovi edifici residenziali a partire dal 2030. Queste misure non solo contribuiscono a ridurre le emissioni, ma anche a ridurre le bollette energetiche e a aumentare il valore delle abitazioni.

In definitiva, l’adozione degli standard nZEB e altre misure di efficientamento energetico sono cruciali per ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio e promuovere una transizione verso un’economia più sostenibile.

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