Strage di Mosca, la Turchia avalla la teoria che possa esserci l’Ucraina dietro l’attentato

Secondo quanto dichiarato da Omer Celik, portavoce del partito Akp di Recep Tayyip Erdogan: “La realtà è che l’ISIS non è in grado di organizzare da solo un’operazione del genere. Tali azioni richiedono un finanziatore”

Prosegue l’effort del governo russo di attribuire all’Ucraina la responsabilità per la tragedia al Crocus City Hall di Mosca. L’attacco terroristico dello scorso 22 marzo, che ha causato oltre 140 vittime e centinaia di feriti, è stato rivendicato più volte dall’ISIS-K. Eppure, fin dalle prime ore successive all’attentato, il Cremlino ha indicato – senza evidenze – Kiev come colpevole.

“È stato l’ISIS o l’Ucraina?”, ha chiesto un giornalista nei giorni scorsi a Nikolai Patrushev, stretto collaboratore del presidente Vladimir Putin. Il capo del Consiglio di sicurezza nazionale russo ha risposto senza esitazioni: “L’Ucraina!”. Nel frattempo, proseguono le investigazioni per identificare i presunti attaccanti, alcuni dei quali sono stati arrestati il giorno successivo alla strage. Ieri il Comitato investigativo russo ha presentato i primi risultati dell’indagine sulla strage, affermando di avere le prime prove del finanziamento ucraino all’attacco.

Oggi, secondo l’agenzia russa Ria Novosti, altre nove persone sono state detenute in Tagikistan con l’accusa di aver avuto contatti con gli esecutori dell’attacco al Crocus City Hall. Tra le voci russe che più insistono sulla «pista ucraina» c’è Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri del Cremlino. “Per distogliere i sospetti dell’Occidente collettivo, avevano disperatamente bisogno di trovare una scusa, quindi hanno puntato sull’ISIS, hanno tirato fuori un asso dalla manica”, ha dichiarato Zakharova pochi giorni fa in una conferenza stampa. Anche in questo caso, la portavoce di Sergej Lavrov non ha fornito alcuna prova del coinvolgimento ucraino. Anzi, nel bollettino settimanale pubblicato oggi, venerdì 29 marzo, su Al-Naba lo Stato islamico rivendica per la quinta volta la responsabilità della strage di Mosca e ironizza sul Cremlino, che accusa di “collusione” i suoi oppositori del campo occidentale per “nascondere il suo grande fallimento”.

Nonostante la mancanza di prove, c’è chi sembra sostenere l’ipotesi di un coinvolgimento ucraino nell’attacco al Crocus City Hall di Mosca. È il caso della Turchia e, più specificatamente, di Omer Celik, portavoce del partito Akp di Recep Tayyip Erdogan. “La realtà è che l’ISIS non è in grado di organizzare da solo un’operazione del genere. Tali azioni richiedono un finanziatore”, ha dichiarato Celik in un’intervista con l’emittente privata turca Ntv. Una tragedia come quella di Mosca, ha aggiunto il portavoce dell’Akp, «non può verificarsi senza il sostegno dei servizi segreti di qualche Paese”.

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