Superbonus, le proteste delle associazioni a tutela delle imprese. Cgil: “Sciopero generale”

Le associazioni rappresentative delle imprese si sono scagliate contro la decisione del governo che prevede lo stop alla cessione dei crediti per i bonus edilizi. Il parere unanime è che in questo modo si piegherà il mercato e le conseguenze saranno devastanti per l’intero settore. Fillea (Cgil) ha annunciato che in assenza di un tavolo di confronto sarà indetto uno sciopero generale

di Mario Tosetti

“Un provvedimento ingiusto”, le organizzazioni sindacali a tutela delle imprese hanno uninanimemente bollato il decreto dell’esecutivo finalizzato a bloccare lo sconto in fattura e la cessione dei crediti lasciando aperta solo la possibilità della detrazione d’imposta.

“Il governo si fermi. Solo pensare di bloccare un’economia in ripresa è gravissimo, farlo sarebbe un disastro. La mia Confederazione ha sempre rispettato l’operato delle istituzioni, mostrandosi attenta a salvaguardare un doveroso equilibrio tra le parti, ma noi rappresentiamo prima di tutto le imprese, quindi non possiamo tacere su una scelta così ingiusta”, ha detto ad esempio . C Sergio Ventricelli presidente di Confimi Edilizia che si è scagliato anche contro la scelta “di vietare alle pubbliche amministrazioni di poter acquistare i crediti incagliati, una nuova iniziativa che stava avendo un certo seguito”.

Sergio Ventricelli ha inoltre sottolineato che si mette a rischio il fututo di almeno 20 mila imprese edili e 100 mila posti di lavoro.  “Per sistemare i problemi causati da altri, si decide di infliggere un colpo mortale al settore dell’edilizia, che negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita record del Pil? Sono allibito. Probabilmente non si è compreso davvero che qui si gioca sulla vita di lavoratori e famiglie”,  ha concluso il presidente di Confedilizia.

Ma come accennato in apertura è unanime il dissenso manifestato avverso la decisione del governo. e associazioni di categoria, dei costruttori edili, che reagiscono alla decisione presa ieri dal governo. Ad esempio la Fillea, sindacato di costruzioni della Cgil ha fatto sapere di voler indire uno sciopero generale di tutta la filiera delle costruzioni. “Questo è un attacco del governo senza precedenti alle imprese più serie, ai lavoratori del settore e alle famiglie più in difficoltà. Se non tornerà sui propri passi e aprirà un tavolo di confronto, metteremo in campo tutte le necessarie azioni di mobilitazione, compreso lo sciopero generale di tutta la filiera delle costruzioni”, ha detto Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea.

A parere del  Collegio Costruttori la decisione provocherà conseguenze disastrose sotto ogni punto di vista. “Prendere decisioni di questo tipo da un giorno all’altro mette sia i committenti sia le imprese di costruzione di fronte a enormi difficoltà. In questo modo non è possibile pianificare le attività future. Ad oggi, regna una grande incertezza, che viene percepita da tutti. Questa incertezza, per il bene di tutti, deve essere rimossa il prima possibile” sottolinea il presidente Michael Auer.

Ma si leva forte anche la voce degli architetti: “Lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito per gli interventi legati ai bonus edilizi rappresentano un colpo inatteso ed una decisione grave, che mette a rischio gli impegni assunti da tante famiglie per il miglioramento della loro casa, oltre che il lavoro di decine di migliaia di professionisti e imprese”, ha commentato il presidente del Consiglio nazionale degli architetti Francesco Miceli.

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