Superbonus, Tajani chiede di rallentare ma Giorgetti ignora le sue richieste e tira dritto

Il dibattito si concentra sull’emendamento del governo al decreto Superbonus, che propone di distribuire in dieci anni la detrazione delle spese relative all’acquisto dei crediti sostenute nel 2024, introducendo anche il principio di retroattività

ANTONIO TAJANI MINISTRO
GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO

La tensione politica raggiunge livelli critici mentre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti continua a ignorare le richieste del suo collega di governo, Antonio Tajani. Il dibattito si concentra sull’emendamento del governo al decreto Superbonus, che propone di distribuire in dieci anni la detrazione delle spese relative all’acquisto dei crediti sostenute nel 2024, introducendo anche il principio di retroattività. Quest’ultimo punto ha scatenato un acceso scontro tra i due ministri.

Nonostante le richieste di chiarimento di Tajani, Giorgetti ha deciso di proseguire per la sua strada, alimentando ulteriormente le tensioni all’interno del governo. In risposta alle preoccupazioni espresse da Tajani, Giorgetti ha difeso l’emendamento sottolineando il suo buonsenso e ha lasciato intendere che eventuali modifiche potrebbero mettere in discussione altre spese governative.

La controreplica di Tajani ha messo in evidenza la necessità di valutare attentamente l’emendamento in Parlamento prima di procedere con il voto, evidenziando l’importanza di rispettare le regole giuridiche fondamentali. Ha ribadito l’impossibilità di accettare norme retroattive, un principio fondamentale della nostra civiltà giuridica.

Nel dettaglio il testo dell’emendamento depositato nella notte tra venerdì e sabato, propone di suddividere la detrazione in dieci quote annuali di pari importo e stabilisce regole specifiche per le banche a partire dal 2025. Inoltre, impedisce agli istituti di credito di compensare i crediti con debiti previdenziali e stabilisce una ripartizione in sei rate annuali per i crediti bancari a partire dal 2025.

Le nuove norme mirano a garantire equità nel trattamento degli istituti finanziari che hanno acquistato crediti senza sconti e non penalizzano coloro che hanno effettuato tali acquisti a un prezzo equo. La detrazione in dieci anni delle spese riguarda un ammontare di detrazioni significativo tra il 2024 e il 2025, offrendo una visione chiara delle tempistiche e delle modalità di applicazione delle nuove norme

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